domenica 30 settembre 2007

CARA LIBERTA'

Indignazione, ecco cosa provo: la gogna mediatica ha fatto un'altra “vittima”. Sto parlando dell’omicidio di Garlasco. Questa volta il protagonista in negativo è Alberto Stasi. In maniera innocente mi domando: perché i giornalisti (ALCUNI, ma per quanto mi riguarda TROPPI) cercano di imporre le loro opinioni, le loro congetture, scegliendo di volta in volta la persona predestinata? Per inciso, il codice dei giornalisti lo vieterebbe (“il giornalista deve sempre ricordare che ogni persona accusata di un reato è innocente fino alla condanna definitiva e non deve costruire le notizie in modo da presentare come colpevoli le persone che non siano state giudicate tali in un processo”). Nel caso di Garlasco subito i sospetti dell’omicidio si sono concentrati sul fidanzato della ragazza, e i giornalisti hanno iniziato un attacco frontale contro di lui. Ma proviamo a ragionare. Se il codice fosse stato rispettato, il giornalista avrebbe dovuto presentarci la notizia del fatto avvenuto il giorno stesso, per poi riprendere la notizia più avanti, anche a distanza di anni, riportandoci l’esito finale del processo. Ma secondo voi possono i nostri giornalisti (alcuni, sia chiaro) lasciarsi scappare l’occasione di far diventare una notizia, anche macabra, in una fiction, un telefilm, inducendo nel telespettatore la curiosità di vedere come andrà a finire? (e conoscendo le nostre lungaggini sia nelle indagini che nei processi è una notizia assicurata giornalmente per mesi). Ma i più attenti si rendono ben presto conto che notizie di questo tipo, dopo qualche giorno, prendono il sentore di forzature. L’oggetto delle informazioni diventa di volta in volta un particolare più insignificante, e ciò agisce psicologicamente sulla nostra testa che individua il colpevole in colui che loro hanno predeterminato. Ma perché lo fanno?! Non siamo in una dittatura totalitaria! Nel caso particolare di Garlasco, i giornalisti qualche giorno fa (trionfanti perché il loro lavoro di attacco sistematico ad Alberto aveva funzionato) hanno presentato come notizia sensazionale l’arresto di Alberto (in custodia cautelare, o perché giudicato ancora pericoloso o perché potrebbe avere la concreta possibilità di inquinare le prove (sì, dopo un mese!) perché la prova schiacciante era stata trovata. Voi direte: sarà stata trovata l’arma del delitto, impronte digitali o cose simili. Ma no, niente di tutto questo, bensì soltanto tracce di dna (non datate) sulla sua bici! Ma ci rendiamo conto? Non è ovvio che se uno va in bici può perdere delle gocce di sudore oppure può incidentalmente ferirsi lievemente con la catena, e perdere in conseguenza di tutto ciò piccole gocce di sangue (nel sangue e nel sudore c’è il dna)? Forse no… perché il giorno dopo il signor Stasi viene scarcerato, con le giustificazioni che ho appena fornito, e i giornalisti riportano la motivazione come una conclusione inaspettata! Roba da matti. Ma in che Paese viviamo? Me lo domando ogni giorno, nella speranza che qualcosa cambi, ma il Belpaese mi stupisce sempre più. Dov’è finito il loro codice deontologico che gli dovrebbe imporre di muoversi con cautela e di domandarsi “e se poi non è stato lui/lei?”. Non mi aspetto che conoscano il loro codice ma che almeno conoscano la nostra costituzione (Art. 27, comma 2 “L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”). Questa, cari signori, non è propriamente LIBERTA’...
Y. F.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

E' molto più facile fare il giornalista "all'italiana" che cercare delle vere notizie. Da noi non c'è la cultura del "quarto potere", importantissima nei paesi anglosassoni, che assegna al giornalismo il compito fondamentale di "guardiano" di tutti gli altri poteri. I giornalisti italiani, quando non sono veri e propri schiavi del potere, sono tutt'al più cronisti meschini di gossip da popolino.


_________________
Sondaggio:

_________________
Link:

Libertiamo
Ismael
LaVoceDelGongoro
Chicago-Blog
Zamax
Il bosco dei 100 acri
Freewheelin'
Massimo Messina
Sara Acireale
Calamity Jane
Robinik
Tocqueville
Libertari.org
Neolib
MenoStato
Istituto Bruno Leoni
Fondazione Einaudi
Lib
UpL
Partito Radicale
LiberoPensiero
G.O.I.
Orso von Hobantal
LibertyFirst
Psicologica-mente
G.M. Ruggiero
UsemLab
Phastidio
Il Pungolo
NoiseFromAmeriKa
MoteInGodsEye
ParoleDalMioMondo
Legno storto
L'Occidentale
Mises Institute
Magna Carta
A conservative mind
BrigantiLibertari
Abr
Giovani Liberali
Camelot Destra Ideale
Orizzonte Liberale
Jinzo
Epistemes
Arcana Intellego
Italia Laica
Lexi Amberson
GermanyNews
365 di L. Lomangino

_________________
Disclaimer:

I post presenti su questo sito sono pubblicati a titolo personale dai rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente
le idee del
Movimento Arancione