martedì 27 novembre 2007

CINEPOLITICS: STAR WARS E LO GNOSTICISMO

di Francesco Lorenzetti

La prima volta che vidi l'ultimo Star Wars (la vendetta dei Sith) non notai appieno alcune sfumature politiche che mi sono invece apparse più chiare qualche giorno fa sotto l'effetto di alcuni bicchieri di Amarone classico della Valpolicella.
Prima di tutto, mi è sembrato lampante il riferimento alla filosofia gnostica, anche se George Lucas ha dichiarato di non averla mai sentita nominare. Ma cosa sono gli Jedi, in fondo, se non una setta mistica che si tramanda una dottrina nettamente dualistica? Essi sono proprio una metafora di quei pensatori che tanto hanno influenzato la modernità nel mondo occidentale, che si è sempre fondata su due concetti per l'appunto 'gnostici': la separazione netta fra Dio e il mondo, e la tecnica come strumento di dominio sulla natura. Al posto della tecnica, gli Jedi tramandano una capacità chiamata "Forza", ma il concetto è lo stesso: pur non potendo conoscere lo Spirito, che è completamente trascendente, essi possono dominare la natura con una forma superiore di conoscenza.
Anche i Sith si basano sugli stessi presupposti e sono dotati della stessa Conoscenza mitica, ma essi rappresentano l'aspetto deteriore dello gnosticismo, che nella filosofia occidentale è stato perfettamente incarnato da Nietzsche: se il Principio è trascendente, allora la Giustizia esiste solo nelle coscenze degli individui. Questo porta ad un radicale relativismo che sfocia nel nichilismo: Dio è solo dentro di me, perciò io lo posso uccidere. E quando l'avrò fatto, io sarò Dio, e attraverso la mia Potenza imporrò agli altri il mio modo di essere.
Il relativismo emerge, ad esempio, quando Anakin accusa gli Jedi di agire per proprio tornatonto alle sue spalle ("Dal mio punto di vista, Voi siete il male!" grida al suo maestro durante l'ultimo duello "E allora sei dannato" è la risposta). E quando lui giura fedeltà all'imperatore, già pensa al momento in cui lo sostituirà: il momento in cui lui sarà come un Dio, e avrà il potere di dominare la Vita e la Morte e di decidere cosa sia la Giustizia.
Ecco, dunque, perchè ritengo che gli Jedi incarnino il lato più positivo dello gnosticismo, quello, per intenderci, che ha fatto tesoro delle influenze classiche e cristiane, mentre i Sith ne rappresentano la degenerazione totalitaria, che si basa sulla "volontà di potenza" come unica via per rapportarsi con gli altri, assolutizzando il proprio io.
Ma l'aspetto più importante da notare è, a mio avviso, che totalitarismo e liberalismo (nelle loro rispettive trasfigurazioni narrative) non sono presentati come teoreticamente contrapposti in modo radicale. E Anakin ne è la prova: egli passerà, infatti, al Lato Oscuro spinto da una niciana 'volontà di potenza', con l'obiettivo di salvare la vita alla moglie. Ma sappiamo che, alla fine della saga, egli tornerà sui suoi passi con un grandioso gesto di redenzione, dopo aver compreso la fallacia della posizione 'superomistica'. Questo dimostra che il "lato oscuro" non è semplicisticamente "il male", ma piuttosto una zona in cui si finisce se ci si rifiuta di sentirsi parte di un tutto, un Principio o una Forza universale che è inevitabilmente più forte dei singoli individui. E questa Forza, o Principio, non si trova solo dentro di noi, ma ci attraversa e ci domina senza che noi ne possiamo disporre. Un richiamo alla Lex Naturalis? Chissà. Nel mondo dei dilettanti, tutto è possibile.
Che la Forza sia con voi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Totalitarismo e liberalismo (ammesso che gli Jedi siano "liberali") non sono contrapposti? Come fai a dire così? A me sembra che il film dica proprio il contrario!

Ok, il discorso sullo gnosticismo è interessante ma non me ne intendo abbastanza per rispondere. Solo che mi sembra strana l'affermazione che hai fatto, tutto qui.

PS: Comunque simpatica l'idea di questa rubrica, magari vi mando qualcosa su un film che ho visto di recente.

Anonimo ha detto...

Sono contrapposti da un punto di vista POLITICO, ma filosoficamente la differenza fra un relativismo "della tolleranza" (cristiano-liberale) e quello "radicalmente scettico" (ateo-totalitario) non è così lampante.
Questo è un argomento che mi affascina molto, ma è piuttorso complesso. Lo sto studiando con il mio professore, e forse scriverò qualcosa più avanti.


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