giovedì 15 novembre 2007

CONSIDERAZIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA - n. 2 - "LA TELE-IPOCRISIA DELL'ITALIETTA CATODICA"

Cari amici (degli) arancioni, ben ritrovati! Mi scuso con il colpevole ritardo col quale appare on line questa settimana la rubrica, ma una motivazione c'è. Già era slittata a martedì perchè, volendo trattare il caso della "follia ultras, ecc.", desideravo avere un quadro più completo della situazione. Appurato ciò, mi sono messo alla tastiera per scrivere e, quando avevo ormai completato il pezzo, inserito il logo della rubrica, ecc., ecco che per un errore (che non sono riuscito ad appurare se umano o tecnico), si è cancellato tutto... Passate le ore successive ad imprecare, e avendo poi ieri una giornata abbastanza impegnata, eccomi disponibile soltanto oggi. Sfortuntamente, quanto scritto in quel momento di particolare ispirazione, è purtroppo perduto per sempre, per cui mi sono trovato di fronte a due opzioni: a) riscrivere l'articolo in maniera diversa, b) cambiare completamente argomento. Devo dire che un'altra cosa molto interessante di cui occuparmi l'avrei anche trovata; ma avendo scelto di parlare ogni lunedì (salvo eccezioni...) di un argomento inerente la settimana appena trascorsa, terrò in caldo l'oggetto dell'opzione "b" per il prossimo numero. Torniamo quindi alla follia di domenica, quando ancora una volta il calcio ha smesso di essere sport, ed è diventato guerriglia urbana, per non dire terrorismo. Ma non è mia intenzione fare un'analisi socio-pedagogica del "mondo ultrà", bensì concentrarmi sull'ormai stomachevole ipocrisia dei nostri media, che questa drammatica vicenda ha ulteriormente evidenziato. Qualche mese fa, il direttore di Italia Uno, decise di cancellare la programmazione dalla "sua" rete, della trasmissione di wrestling "WWE Friday Night SMACKDOWN!". La motivazione adotta per siffatta scelta, fu la sconvolgente tragedia del lottatore Chris Benoit, che sterminò la propria famiglia, prima di suicidarsi lui stesso. Il signor Tiraboschi sostenne che, con quel fatto di cronaca, realtà e finzione (che poi il wrestling finzione non è, ma non è questo il luogo per sviscerare l'argomento...) si fossero mischiate ad un livello pericoloso, ponendo di fatto l'equazione "GUARDARE IL WRESTLING = ESSERE SPINTI A STERMINARE LA PROPRIA FAMIGLIA E POI SUICIDARSI". Lo stesso direttore aveva precedentemente sorvolato sulle proteste che svariate associazioni di genitori (cui verrà dedicato quanto prima un numero di questa rubrica) avevano inoltrato, sostenendo che il wrestling generava emulazione, sventolando il pericolo di avere degli scolaretti che, invece di fare i compiti, eseguono una powerbomb sul fratellino. La differenza tra le due circostanze l'ha fatta l'Auditel: finchè il prodotto wrestling faceva grandi ascolti e la PlayPress (di cui Mediaset detiene il 50%) vendeva figurine come fossero pane, allora andava tutto bene, mentre quando la moda è passata ed il vento è girato, ecco che alla prima occasione "buona", il programma sparisce. E questa ipocrisia continua, ingigantita, se messa a confronto con il calcio: lo sport nazionale, il business per eccellenza, l'unica cosa a cui ogni maschio italiano riesce ad essere fedele veramente...quel calcio che vende, che fa ascolti, e di cui perciò possiamo tranquillamente trasmettere le immagini degli ultras che assalgono la polizia, che introducono un tombino nello stadio per poi utilizzarlo per sfasciare le barriere protettive, ecc. Questo è diritto/dovere di cronaca, qui non c'è pericolo di emulazione, sono scene che educano. Ed altrettanto educano i programmi a "meritocrazia zero" (Grande Fratello, Amici, ecc.), quelli della mercificazione di sè e del "mettinculismo" reciproco (Beautiful), quelli degli insulti e delle risse fittizie (Buona Domenica, Domenica In, ecc.). Dimmi cosa guardi/trasmetti, e ti dirò chi sei...
Federico Zuliani

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' il vecchio dilemma dell'uovo e della gallina. E' la TV ad essere volutamente stupida per accontentare il popolino o è il popolino a diventare sempre più stupido a causa della TV?
Personalmente, credo che la TV sia semplicemente uno specchio di chi la guarda.
Diceva Tocqueville: "Ho per le istituzioni democratiche un gusto della mente, ma sono aristocratico per istinto, cioè disprezzo e temo la folla. Amo con passione la libertà, la legalità, il rispetto dei diritti, ma non la democrazia. Odio la demagogia, l'azione disordinata delle masse, il loro intervenire violento e poco lungimirante nelle cose, le passioni invidiose delle classi basse, le tendenze irreligiose"
E all'epoca non c'ea la TV...

Anonimo ha detto...

"E' la TV ad essere volutamente stupida per accontentare il popolino o è il popolino a diventare sempre più stupido a causa della TV?
Personalmente, credo che la TV sia semplicemente uno specchio di chi la guarda."
Quoto Francesco.


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