La campagna elettorale in corso sembra incentrarsi prevalentemente sui "contenitori" (partiti unici, coalizioni, federazioni, alleanze ecc.) anzichè sui contenuti. La blogosfera ed il mondo della cultura liberale sono giustamente in allarme e denunciano a gran voce la scelta dei grandi leader di concentrarsi più sulla vittoria che sulla necessità di governare il nostro paese con idee (veramente) nuove e radicali. Ma lamentarsi non basta, e perciò lanciamo, a mo' di gioco, la seguente sfida agli amici che ci seguono:
Se voi foste un leader in campagna elettorale, e doveste proporre soltanto tre argomeni forti, nella convinzione che questi possano davvero risollevare le sorti del nostro paese rendendolo più ricco, libero e vivibile, su cosa ricadrebbe la vostra scelta?
Inviateci le vostre scelte, motivandole, e ne discuteremo insisme. Chissà che qualche suggerimento interessante non venga accolto "ai piani alti"!
12 commenti:
Comincio io:
1)Risoluzione della questione energetica con l'avvio in tempi rapidi di centrali nucleari sul territorio nazionale. Via tutti i sussidi ai produttori di mulini a vento, pannelli fotovoltaici e cavolate varie.
2)Ovviamente, la questione fiscale. Mi pare realistico il riproporre le due sole aliquote del contratto berlusconiano, il quale in quel punto non è stato rispettato. Inoltre riorganizzerei il sistema fiscale in senso fortemente federalista.
3)Riforma della giustizia. Assunzione "d'emergenza" di 1000 nuovi giudici per sbrigare le cause pendenti, con l'impegno di ritornare al numero attuale (6000) con il blocco del turn over in 5 anni. Nel frattempo, riforma radicale del sistema giudiziario, inasprimento del codice penale e incentivi all'utilizzo della giustizia privata (arbitrato).
Ne aggiungo tre a quelle, capitali, proposte da Francesco:
1) Riforma del mercato del lavoro: i sindacati siano obbligati a ottenere il consenso dei lavoratori sulle trattenute in busta paga destinate a iniziative politiche (o comunque extranegoziali), abrogazione dell'articolo 18, ampliamento e completamento della Legge Biagi (specie per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali);
2) Riforma delle pensioni: al lavoratore sia possibile fare una scelta tra sistema contributivo (a ripartizione, come quello attuale, con obbligo di avere compiuto 65 anni di età E avere maturato 35 anni di contributi) e sistema privato (a capitalizzazione, alla cilena, con assoluta libertà di stornare al proprio fondo pensione la quota di reddito che si preferisce, rinunciando però definitivamente a qualsiasi pretesa verso la previdenza pubblica);
3) Riforma del Codice Civile e del relativo codice di procedura, con l'introduzione di un più ampio margine di validità per soluzioni private (come convenzioni, arbitrati, compromissioni) nella composizione delle vertenze. Su questo punto, per essere più dettagliato, dovrei essere "del ramo" ;-)
Penso che ce ne sia abbastanza per far saltare in aria l'Italia!
Non vincereste le elezioni, questo è sicuro...
Concordo con quelli già scritti, ai quali aggiungo:
- Drastico taglio del pubblico impiego, cominciando col mandare a casa nullafacenti, ecc.
- Inasprimento delle politiche di prevenzione all'immigrazione clandestina. Ossia, basta con gli sbarchi e i centri d'accoglienza, ma bloccare le navi/barche/carrette appena varcano il territorio marittimo italiano e scortarle in maniera coatta al porto di partenza
- Riforme istituzionali: taglio del numero dei parlamentari e dei loro emolumenti, fine del bicameralismo perfetto, riforma della legge elettorale e dei regolamenti parlamentari, premierato forte con potere di nomina dei ministri e di scioglimento delle Camere.
X anonimo: sentiamo le tue, allora, di proposte...
Non volevo dire che non le condivido, anzi... Solo che purtroppo l'italiano medio risponde a ben altri "stimoli"
1- Riduzione delle spese per la politica: indennità minori a senatori e deputati, riduzioni di sconti o privilegi(se attualmente esistenti)
2- Adeguamento della legge 30 (Maroni-Biagi)con maggiori limiti alle assunzioni, un minimo mensile sindacale per i precari e soprattutto maggiori controlli per evitare che dietro al lavoro precario non si nasconda un dipendente a tempo indeterminato de facto (ma senza i vantaggi relativi) che viene assunto "precariamente" di anno in anno.
3- Sfrondamento consistente della Legge italiana, possibilmente diminuendo gli articoli degli stessi codice civile e penale: non ci servono più leggi ma meglio applicate.
Grossomodo è quello che ha detto Berlusconi, a Porta a Porta.
Solo non in termini espliciti da "contratto"
Aspettiamo il programma.
X Marco: i minimi sindacali esistono già, purtroppo, e anche per i cosiddetti precari. Dico "purtroppo" perchè non è quella la strada giusta per migliorare le condizioni retributive dei dipendenti. La strada giusta è quella di migliorare le condizioni complessive del mercato del lavoro, soprattutto autonomo, per dare una vera scelta all'individuo. Questo farebbe funzionare il mercato, attraverso la concorrenza di più occasioni di lavoro, e alzerebbe i salari molto meglio della contrattazione collettiva, che agisce esclusivamente erodendo il margine di guadagno dell'imprenditore con azioni di forza.
Ti faccio un esempio. Se liberalizzassimo la professione del tassista, molti giovani (soprattutto del sud) potrebbero diventare autonomi lavorando semplicemente con la loro macchina e non sarebbero costretti ad accettare contrattini subordinati scadenti sia sul piano normativo che retributivo.
Per me i tre argomenti dovrebbero essere:
-cultura (arte,istruzione,...);
-sicurezza (lavoro,casa,pubblica...);
-valorizzazione dei giovani.
Penso che questi possano bastare a far cambiare rotta al nostro paese.
Senza usare mezzi termini, la SEMPLICITA' viene prima di tutto
Grandi opere. (ancora di più e meglio)
Energia.
Abbassamento spesa pubblica e tasse
1) chiudere le frontiere, porti e areoporti.
2) interim della giustizia sommaria capitale al sottoscritto, con mandato speciale pollice verso.
3) riaprire le frontiere, porti e areoporti.
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