Scienza e tecnica possono sovrapporsi agli atteggiamenti e comportamenti culturali dell’uomo, magari mettendo in crisi lo stesso concetto di bene e male, moralità e immoralità o sollevare problemi etici in passato ignoti. L’inseminazione artificiale, le biotecnologie, costituiscono motivo di riflessione e di dubbio, di interrogativi ed anche di paure. Mentre la medicina degli albori proponeva salassi per purificare il sangue, oggi si progettano iniezioni di geni quando la macchina umana non funziona come dovrebbe. Una bella rivoluzione davvero!
Siamo agli inizi del secolo XXI e molto è cambiato nel campo scientifico. L’umanità vive una stagione nuova nel campo del progresso scientifico. Con l’ingegneria genetica possiamo modificare la persona, con trapianti e protesi mossi da microcircuiti elettronici lavoriamo per una manipolazione decisiva del suo corpo. Si può addirittura lavorare sul cervello, dov’è depositata l’individualità psichica della persona. Si certo, si agisce sul cervello per ristabilire una normalità. Però e pur sempre qualcosa che cambia le carte in tavola. Biologia molecolare, microelettronica e chimica servono oggi per l’uomo manipolato. Forse stiamo camminando su di una fune ma se qualcuno dovesse chie derci se ce la faremo, la cosa più ragionevole è rispondere che siamo stati capaci di arrivare fino al “futuro”. Dobbiamo fermarci? Tornare indietro è impossibile. Se la paura del nuovo avesse fermato i nostri antenati mentre mettevano il naso fuori della grotta, oggi saremmo ancora immersi nella notte profonda.
Bisogna pur dire che dopo la bomba atomica e arrivata la “bomba genetica”, più silenziosa, meno appariscente ma non meno carica di incognite e di pericoli. L’albero della conoscenza e quello della vita non crescono più in terreni separati, ma intrecciano radici tra di loro. La medicina moderna non si arresta davanti a nulla, abbatte uno dopo l’altro il nostro universo morale.
Dove passa il confine tra ciò che è bene e ciò che è male? Che cos’è la vita? Quando comincia e quando finisce? L’embrione è già un essere umano? Qual è oggi il significato di paternità e maternità? Oggi si può procreare senza avere rapporti sessuali, nelle provette si incontrano i gameti. Si può partorire per procura, senza essere madri del nascituro. Tutto questo affascina e atterrisce. C’è chi invoca una legge moderna per i trapianti, chi si commuove per la fertilizzazione in vitro e chi invece ha sogni di scenari apocalittici, immaginando “supermercati della scienza” dove sarà possibile clonare individui.
Qual’è il limite che può essere raggiunto mediante le tecniche di combinazione del patrimonio genetico? Ancora a questo domanda non può essere data risposta. E’ una prospettiva che appartiene al futuro, ma (secondo il mio parere) ad un futuro abbastanza prossimo.
Si potranno un giorno produrre individui superdotati adibiti ai posti di comando e altri individui mediocri e passivi, in modo da avere disponibile “materiale umano” per il lavoro subordinato? Oggi la scienza provoca nuove paure e sconvolgenti problemi morali quando in nome della libertà di ricerca offre all'uomo manipolazioni profonde della vita, sino alle ipotesi estreme della creazione di individui superiori e inferiori. Il mondo scientifico è spesso al servizio di clienti potenti (governi e grandi magnati dell' industria) che valutano la ricerca soltanto in termini economici, senza preoccupazioni per le sorti degli ecosistemi e della biosfera. E' inevitabile che le nuove tecniche,accrescendo le possibilità po sitive, possono accrescere anche quelle negative.
Penso che le stesse potenzialità dei laboratori possono essere indirizzate verso forme di sviluppo in armonia con le leggi della natura. La benzina senza piombo è frutto della ricerca, come pure i detersivi che non inquinano. Grazie a nuove tecnologie rifiuti solidi e liquidi si possono trasformare in energia. La speranza di una migliore qualità della vita non è più un sogno impossibile e romantico, però bisogna che gli scienziati evitino l'asservimento del sapere a interessi distorti che minacciano la salute degli uomini e del pianeta.
Da una cultura fondamentalmente pessimista (a volte intrisa di catastrofismo) si deve passare a una cultura progettuale capace di premere sul mondo politico ed economico col disegno rivoluzionario di una umanità che va verso il futuro senza intossicarsi e avvelenarsi giorno per giorno.
Siamo agli inizi del secolo XXI e molto è cambiato nel campo scientifico. L’umanità vive una stagione nuova nel campo del progresso scientifico. Con l’ingegneria genetica possiamo modificare la persona, con trapianti e protesi mossi da microcircuiti elettronici lavoriamo per una manipolazione decisiva del suo corpo. Si può addirittura lavorare sul cervello, dov’è depositata l’individualità psichica della persona. Si certo, si agisce sul cervello per ristabilire una normalità. Però e pur sempre qualcosa che cambia le carte in tavola. Biologia molecolare, microelettronica e chimica servono oggi per l’uomo manipolato. Forse stiamo camminando su di una fune ma se qualcuno dovesse chie derci se ce la faremo, la cosa più ragionevole è rispondere che siamo stati capaci di arrivare fino al “futuro”. Dobbiamo fermarci? Tornare indietro è impossibile. Se la paura del nuovo avesse fermato i nostri antenati mentre mettevano il naso fuori della grotta, oggi saremmo ancora immersi nella notte profonda.
Bisogna pur dire che dopo la bomba atomica e arrivata la “bomba genetica”, più silenziosa, meno appariscente ma non meno carica di incognite e di pericoli. L’albero della conoscenza e quello della vita non crescono più in terreni separati, ma intrecciano radici tra di loro. La medicina moderna non si arresta davanti a nulla, abbatte uno dopo l’altro il nostro universo morale.
Dove passa il confine tra ciò che è bene e ciò che è male? Che cos’è la vita? Quando comincia e quando finisce? L’embrione è già un essere umano? Qual è oggi il significato di paternità e maternità? Oggi si può procreare senza avere rapporti sessuali, nelle provette si incontrano i gameti. Si può partorire per procura, senza essere madri del nascituro. Tutto questo affascina e atterrisce. C’è chi invoca una legge moderna per i trapianti, chi si commuove per la fertilizzazione in vitro e chi invece ha sogni di scenari apocalittici, immaginando “supermercati della scienza” dove sarà possibile clonare individui.
Qual’è il limite che può essere raggiunto mediante le tecniche di combinazione del patrimonio genetico? Ancora a questo domanda non può essere data risposta. E’ una prospettiva che appartiene al futuro, ma (secondo il mio parere) ad un futuro abbastanza prossimo.
Si potranno un giorno produrre individui superdotati adibiti ai posti di comando e altri individui mediocri e passivi, in modo da avere disponibile “materiale umano” per il lavoro subordinato? Oggi la scienza provoca nuove paure e sconvolgenti problemi morali quando in nome della libertà di ricerca offre all'uomo manipolazioni profonde della vita, sino alle ipotesi estreme della creazione di individui superiori e inferiori. Il mondo scientifico è spesso al servizio di clienti potenti (governi e grandi magnati dell' industria) che valutano la ricerca soltanto in termini economici, senza preoccupazioni per le sorti degli ecosistemi e della biosfera. E' inevitabile che le nuove tecniche,accrescendo le possibilità po sitive, possono accrescere anche quelle negative.
Penso che le stesse potenzialità dei laboratori possono essere indirizzate verso forme di sviluppo in armonia con le leggi della natura. La benzina senza piombo è frutto della ricerca, come pure i detersivi che non inquinano. Grazie a nuove tecnologie rifiuti solidi e liquidi si possono trasformare in energia. La speranza di una migliore qualità della vita non è più un sogno impossibile e romantico, però bisogna che gli scienziati evitino l'asservimento del sapere a interessi distorti che minacciano la salute degli uomini e del pianeta.
Da una cultura fondamentalmente pessimista (a volte intrisa di catastrofismo) si deve passare a una cultura progettuale capace di premere sul mondo politico ed economico col disegno rivoluzionario di una umanità che va verso il futuro senza intossicarsi e avvelenarsi giorno per giorno.
9 commenti:
Di questo passo dove possiamo arrivare? Forse all'uomo scimmia? Dobbiamo ritornare indietro se vogliamo salvarci.
La scienza svolge il suo compito, cerca di abbattere ogni giorno le barriere del nostro spazio di libertà 'negativa'.
Pietro può dire quello che vuole, ma è compito della filosofia ragionare sull'opportunità o meno, caso per caso, dell'utilizzo di determinate tecnologie.
Gli scienziati non si pongono il problema se sia giusto o meno usare una determinata tecnologia, ci dicono solo se essa sia possibile oppure no.
Poi però bisogna dire che spesso si montano la testa e cercano di escludere il dibattito etico con i filosofi e i teologi, sulla scorta della motivasione che su aborto, eutanasia, inseminazione artificiale ecc. sono loro gli "esperti", mentre gli altri si basano su ragionamenti astratti o dogmatici.
Io non ce l'ho con la scienza, che invece mi ha sempre appassionato molto, ma con quegli scienziati che non sanno stare al loro posto dimostrando di non aver capito la vera natura del loro lavoro.
Mi spiegate perchè debbano essere Antinori, Veronesi e altri medici a sentenziare sulla bioetica mentre la Chiesa dovrebbe rimanere in disparte? E' il contrario di quello che dovrebbe avvenire!
Voglio rispondere all'anonimo. Poichè indietro non si può ritornare, è necessario andare sempre avanti.Dobbiamo dire "grazie alla scienza" se molte malattie catastrofiche come la tisi(che molte vittime ha mietuto in passato)sono state debellate.
Se oggi molti disabili possono avvalersi di sofisticate protesi agli arti inferiori è una grande conquista.Non dobbiamo dimenticare tutto ciò che di utile la scienza ha fatto: gli elettrodomestici(per esempio) sono un prezioso aiuto per la casalinga. Grazie ai moderni ritrovati della medicina (assieme ad un'alimentazione migliore e all'igiene)si vive più a lungo nei paesi occidentali.
Non sono d'accordo che la scienza sia asservita al potere. Lo scienziato dovrebbe essere "libero" da imposizioni per dare un migliore contributo all'umantà. Che ne pensate?
Bè, non bisogna semplificare troppo... tutti devono avere dei limiti, anche la scienza. Se uno scienziato volesse usare ipoteticamente dei neonati per fare esperimenti di vivisezione, dovremmo consentirglielo? Credo che tutti conveniamo che serva un'etica anche nella ricerca. La scienza è solo uno strumento, non si può pensare che sia un bene (o un male) di per sè. Dipende da con che finalità è usata, e con quali metodologie. E tali finalità e metodologie appartengono allo studio della filosofia, come ho cercato più volte di ribadire. Altrimenti facciamo della scienza un'ideologia.
Forse il problema è confondere la scienza con la tecnologia.
Sono 2 cosa fondamentalmente diverse, sono perfettamente daccordo sul fatto che la tecnologia, cioè l'applicazione pratica di scoperte scientifiche deve essere controllata come tutte le attività umane, ne più ne meno.
La ricerca scientifica non ha assolutamente niente a che fare con aborto, inseminazione artificiale e eutanasia, che sono nel migliore dei casi attività manuali un poco più sofisticate della costrzione di protesi dentarie.
Oltre ciò la paura della scienza è di solito che una scoperta porti conseguenze catastrofiche immediate, mentre chiunque conosca la storia della scienza e delle tecnologie sa benissimo che tra una scoperta teorica e le sue applicazioni pratiche passano molti anni, e che gli usi distorti della scienza sono sempre stati frutto di scelte della politica, mai della scienza.
Quindi è meglio mettere la museruola ai governati prima che agli scienziati.
Il pericolo per tornare ad un argomento affrontato tempo fa, non sarà mai arrivare a conoscere la genesi biologica della coscenza, ma che qualche politico possa utilizzare quaste scoperte per fini personali.
Errata corrige, ovviamente quelli a cui mettere la museruola erano i GOVERNANTI, non i governati, ( poverini quelli hanno gia abbastanza rogne )
Sottoscrivo tutto quello che ha detto Pietro, la frase
"è meglio mettere la museruola ai governanti prima che agli scienziati"
è da scolpire a caratteri cubitali e da incorniciare!
Aggingo un altra osservazione.
Se lo scienziato che pretende di essere un autorità anche nel campo dell'etica è fuori dal proprio campo d'azione e quindi poco credibile altrettanto poco credibili sono filosofi e autorità religiose quando pretendono di essere autorità anche in campo scientifico e non avendo uno straccio di cultura scientifica dicono assurdità incredibili.
Sul fatto che scienza e tecnologia siano due cose molto diverse si potrebbe discutere. Piuttosto, direi che sono due "momenti" diversi di una stessa metodologia. Nel senso che, dati i limiti epistemologici che pesano su di essa, la scienza si è progressivamente resa conto che il suo ruolo euristico si limita essenzialmente alla manipolazione della realtà (che è appunto la tecnica), una realtà di cui però essa sa veramente poco, al di là della sua manifestazione esteriore, fenomenica. Ecco perchè difendo la filosofia come mezzo ulteriore d'indagine, perchè non penso che la scienza sia autosufficiente, tutto qui.
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