giovedì 29 gennaio 2009

L'ARMA A DOPPIO TAGLIO DELL'OLOCAUSTO

Non mi è mai piaciuta la parola “Olocausto”. Per niente. A differenza della parola ebraica “Shoah”, che evoca trauma e distruzione, porta in sé una velata connotazione religiosa foriera di comode mistificazioni. Ha ragione Giorgio Israel quando dice che l’Olocausto è uscito dalla storia per entrare nella metastoria. L’Olocausto è divenuto la pietra d’inciampo, per usare il linguaggio evangelico, o il “mito” fondante, per usare quello dei nostri giorni, di un’ambigua e straordinariamente malleabile filosofia o chiesa dei diritti umani: in breve, un articolo di fede. E allora perché stupirsi se fondata questa nuova fede un po’ alla volta spuntino fuori anche gli infedeli? Quanto manca ormai perché qualche giornalista televisivo ci fermi per strada per chiederci: “Lei crede o non crede all’Olocausto?” Se si trovasse l’eroismo necessario non sarebbe sacrosanto rispondergli a calci nel sedere, prendendosi magari del “fascista”? Non è forse di questo clima malsano che profittano i “negazionisti”?

Voglio dire: quello che non la coscienza morale, e nemmeno il semplice buon senso, ma la sola pura e vile prudenza rispetto all’evidenza dei fatti non oserebbe contestare, ossia il massacro programmato e condotto a termine di milioni di ebrei nel cuore dell’Europa durante la seconda guerra mondiale, non comincia a diventare ora mostruosamente “discutibile” nell’aria rarefatta dei dogmi parareligiosi o degli imperativi categorici? Di qui il fuoco di fila di stentoree professioni di fede: se non si parlasse di immani tragedie verrebbe quasi da sorridere a sentire le iperboli sempre più ingegnose usate dai politici per illustrare il proprio specchiato anti-antisemitismo.

Su scala mondiale, o almeno su quello della civiltà cristiano-occidentale, la memoria dell’Olocausto rischia di rappresentare quello che da noi è stata la Resistenza: per i nuovi e opportunisti fedeli il riscatto e insieme l’oblio delle colpe e della storia, la purificazione di un nuovo battesimo. Il nazismo il nuovo Satana, una categoria antropologica senza padre né madre.

Cosicché, come tutta l’educazione veteroresistenziale col suo settarismo ha forse più danneggiato che stimolato il processo di maturità democratica in Italia, così la pompa metafisica della Memoria dell’Olocausto rischia di fare più danno che bene alla causa della tolleranza e della lotta al razzismo, tanto che l’opinione pubblica è ancora quasi del tutta ignara della storia complessa e spesso contraddittoria dell’antisemitismo. Ignora che per esempio l’Ebraismo, fra mille altre cose, è stato visto ed odiato come la radice maligna dell’universalismo, fattore di disgregazione all’interno delle nazioni, distruttore e corruttore dell’identità dei popoli: l’ubiquità dell’ebreo era l’ubiquità del denaro. E questo anche in ambienti cristiani, quando proprio il Cristianesimo paradossalmente rimprovera all’Ebraismo di non aver riconosciuto nell’universalismo cristiano il suo compimento e la sua maturità, e nel Nuovo Testamento il compimento e la maturità del Vecchio Testamento.

Non sarà che tutta questa liturgia serve appunto per nascondere all’uomo della strada una storia lunga, contorta e scomoda, di cui queste note scritte nel 1847 da un nient’affatto isolato profeta tanto dell’anarchismo quanto del “socialismo comunitaristico” nella Francia ottocentesca dell’esprit républicain, costituiscono solo un “dettaglio”?:

“Ebrei. Fare un articolo contro questa razza, che infetta tutto, ficcandosi dappertutto, senza mai fondersi con alcun popolo. Chiedere la loro espulsione dalla Francia, con l’eccezione degli individui sposati con delle francesi; abolire le sinagoghe, escluderli da ogni impiego, perseguire infine l’abolizione di questo culto. Non per niente i cristiani li hanno chiamati deicidi. Gli ebrei sono il nemico del genere umano. Bisogna rispedire questa razza in Asia, o sterminarla… Col ferro o col fuoco, o con l’espulsione, bisogna che l’ebreo scompaia…Tollerare i vecchi che non fanno più figli. Lavoro da fare. Quello che i popoli del Medioevo odiavano d’istinto, io l’odio dopo riflessione e irrevocabilmente. L’odio dell’ebreo come dell’inglese deve essere il nostro primo articolo di fede politica” (P.-J. Proudhon, Carnets, 26/12/1847)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bell'atricolo... Dicevo più o meno la stessa cosa a mio padre qualche giorno fa, anche se il mio discorso si riferiva ad un contesto più generale. La storia mitizzata non serve a comprendere gli errori del passato per evitare che vengano nuovamente commessi. E invece le ricostruzioni storiche del novecento peccano tutte in questo senso. Pensiamo, oltre alla questione della Shoah, alla "collocazione" a destra del Nazismo come risultato culminante della sua demonizzazione vignettistica (e la rimozione della dizione Nazional-socialismo da molti libri di testo); oppure, in campo storico-economico, alla ricostruzione delle presunte cause della Grande Depressione (sarebbe stato un eccesso di libertà economica a generarla) e alla sua presunta sconfitta attraverso il New Deal Rooseveltiano. In tutti questi casi, assistiamo a rappresentazioni storiche talmente semplificate, quando non addirittura completamente errate, da diventare totalmente inutili ad ogni riflessione. La storia serve a capire gli errori dell'umanità, errori che spesso nascono da vere e proprie sottigliezze. Perciò è inutile ogni ricostruzione manichea, grossolana e mitizzata.

Anonimo ha detto...

Se si legge approfonditamente la storia ci si rende conto che gli ebrei sono sempre stati perseguitati. E non solo a parole da un anarchico socialista-comunitario dell'800.
L'indifferenza verso la loro condizione, come verso la Shoah consumatasi in Germania, si è sciolta solo al momento della visione e della documentazione tragica dell'Olocausto.
Il punto oggi è che lo Stato che ha unito gli ebrei inizia a fare le cose che gli altri Stati fanno da decenni. E c'è difficoltà ad accettare che anche 'gli ebrei' facciano unitariamente le schifezze che facciamo noi da secoli. Ciò accade perchè la creazione dello Stato d'Israele nella mentalità recondita occidentale è una sorta di bonus reso pietisticamente alla povera vittima. Quindi ricevuto il regalo bisogna dimostrare di meritarselo.

Io continuo a criticare duramente la politica d'Israele e il massacro di 300 bambini palestinesi. Ma mantengo separato il piano politico di Tel Aviv da qualsiasi considerazione sulla razza. Piuttosto prediligo gli uomini, la loro storia e la loro condizione.
Forse per questo devo ringraziare quel "vetero..." che hai citato tu.

A me sembra che il vero oggetto del tuo discorso sia l'infedeltà e proprio per questo hai citato l'anarchico: per esporre il mistero dell'antisemitismo in tutta la sua violenza perchè perfino l'anarchico che non riconosce alcuna isitituzione si riconosce con gli altri nell'antisemitismo stesso.

Come in una classe delle elementari in cui un bambino può accanirsi crudelmente sul proprio compagno più debole, o sull'animaletto straziato, così siamo noi, e cerchiamo, come il bambino sgridato, di giustificare l'impossibile.
La violenza e la persecuzione sono cose molto banali.

Quanto al resto siamo nell'età del Ferro-Atomico un pò di allucinata confusione è naturale.
:-)

Zagazig

Anonimo ha detto...

In questi giorni vedo che nella blogosfera è scoppiata una polemica per alcune frasi scritte dai "papaboys" (non ho mai capito bene chi siano e a dire il vero non me ne sono mai interessato: la stessa frivolezza della parola "papaboys" me ne tiene lontano). Insomma questi “ragazzi” hanno tirato fuori dall'armadio la vecchia storia della piovra ebraica che controlla i massmedia mondiali. Ma la risposta generalizzata a questa triste sciocchezza è stata anche quella una vecchia storia: ecco che l'antisemitismo cattolico, che si credeva morto e sepolto, mette fuori la testa di nuovo. Invece questo è uno di quei miti che nell’antisemitismo moderno, dal settecento in poi, si sono depositati come un virus latente in tutte o quasi tutte le aree politico-culturali. Compresa quella cattolica. Semplificando molto, la “modernità”, a partire dall’Illuminismo, ci ha fatto sempre pagare lo splendore delle sue luci con non meno fitti abissi di oscurità. Il figlio dell’Illuminismo Napoleone liberava gli ebrei dai ghetti, ma è l’Illuminismo che partorisce le teorie razziali moderne. Se nella camicia di forza del Cristianesimo la civiltà occidentale fino al ‘700 aveva sì “perseguitato” gli ebrei a corrente alternata, è altrettanto vero che nel diritto naturale e nell’universalismo che le erano propri essa trovava dei limiti. La modernità è riuscita a dare agli ebrei la piena cittadinanza ma allo stesso tempo ha trovato il modo di massacrarli in massa. Le immemori parate della Giornata della Memoria – facili autogratificazioni del tipo “Nazismo-No grazie!” – servono davvero a rendere l’opinione pubblica conscia di questo “mistero d’iniquità” dei nostri tempi? La citazione da un campione dell’anarco-socialismo era appunto una provocazione in questo senso.

Nessie ha detto...

Ti propongo la lettura di questo articolo di Galli della Loggia "Se la Shoah oscura l'antifascismo".
http://www.mauricebignami.it/segnalazioni/Segn967.html

Non vorrei che dopo il Crollo del Muro di Berlino diventasse proprio questo, il nuovo muro di gomma. Credo inoltre che un po' di low profile per gli anni successivi non guasterebbe. Se non altro perché accentuando la memorialistica, ciò potrebbe dare la stura ad altre minoranze oppresse che pretendono risarcimenti storici e giornate della memoria a gogò. Ne abbiamo già tre: la Shoa, le Foibe e i Gulag. Gli armeni vorranno la loro e pare che abbiano denunciato lo storico ebreo Bernard Lewis per "negazionismo" nei confronti del genocidio armeno. Verrebbe da dire chi di "negazionismo colpisce, di negazionismo perisce", ma mi trattengo. In ogni caso detesto la "polizia del pensiero". Ovviamente stimo Bernard Lewis.
Ma pare che dal Parlamento Ue sia saltata fuori la giornata della memoria (un'altra) per Srebrenicka detta il "Srebrenicka DAY" che si terrà l'11 luglio. E' troppo! Chi crea religioni (ancorché civili) poi deve rassegnarsi alle eresie.


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