lunedì 16 febbraio 2009

PAURA: COME COMBATTERLA?

La paura non fa ragionare,
l'insicurezza fa tremare.
Si ha paura dei vicini,
dei cinesi e dei magrebini.

Vivere diventa un peso,
tu non sei compreso.
Appassisce la ragione,
non esiste comprensione.

Un povero ti tende le mani,
in tutta fretta ti allontani.
Non vuoi perdere la "normalità"
mostrando un pizzico di umanità.

Su da te c'è un bel tepore
ma c'è freddo nel tuo cuore.
Non ti fidi dello straniero,
del "diverso", del forestiero.

Per una vita più sicura
metti al bando la paura.
Vuoi la gioia su ogni viso?
Fai a tutti un bel sorriso.


Oggi stiamo vivendo un momento storico di passaggio che può segnare la fine di un'epoca. Appare praticabile la strada del risparmio e del riciclo. Si deve immaginare cosa potere fare per mettere in uso e realizzare questa pratica. Da un po' di tempo le istituzioni agitano lo spettro dell'emergenza sicurezza allo scopo di terrorrizzare quotidianamente le persone per distoglierle dai problemi reali.

La vera emergenza che dobbiamo combattere è quella prodotta dalla crisi economica, figlia di un sistema capitalistico sempre più spietato. Flessibilità e precarietà sono le parole con cui si scandisce lo sfruttamento quotidiano: contratti a tempo determinato, licenziamenti e ristrettezza del mercato del lavoro disegnano uno scenario di crisi aggravato dal caro vita. Ci vuole un capro espiatorio per distrarre l'opinione pubblica: benvenuta allora la paura dello straniero, del diverso, dell'emarginato. Sono anni ormai che ci bombardano il cervello con messaggi di aperta ostilità nei confronti degli stranieri ritenuti responsabili di qualunque crimine. Si perseguitano i lavavetri, gli immigrati, i poveri.

Le nostre città si stanno trasformando in enormi gabbie videocontrollate dove tutti si guardano con sospetto, dove non è consentita una socialità libera, dove ogni individuo si ritira nel proprio guscio. Nel contempo la classe politica italiana se la spassa nei suoi privilegi e nella sua impunità, i poteri criminali sono sempre presenti e gli incidenti sul lavoro aumentano.

Attraversiamo una fase storica molto critica e occorre aprire gli occhi per smascherare le menzogne di chi detiene il potere. Penso che il sistema politico attuale è ancora più corrotto di quanto non era all'epoca di tangentopoli. Il pop olo sovrano rimbambito dalla televisione, confuso, bombardato dalla disinformazione, non trova di meglio da fare che saltare dal centro-sinistra al centro-destra.

Tutti abbiamo il diritto di avere una vita degna di essere vissuta e l'unico modo per ottenerla è quello di lottare per ottenere spazi di libertà. Le lotte contro la devastazione ambientale, le rivendicazioni dei lavoratori, le moblitazioni antirazziste, la difesa dei servizi pubblici, ci dimostrano che è possibile ribellarsi efficacemente al dominio di chi ci vorrebbe tutti piegati e impauriti.

Non bisogna mai smettere di volere un mondo più giusto e più solidale dove la libertà e l'uguaglianza siano parole concrete. Per ottenere tutto questo è necessario che ognuno di noi si rimbocchi le maniche senza delegare ai politici la gestione della nostra vita, dei nostri sogni e delle nostre risorse.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La poesia di Sara è bellissima, però devo dire che non ci si può fidare di tutti indistintamente.Abbiamo visto quello che è successo in questo ultimo periodo:stupri, violenza sulle donne e sulle ragazzine, furti ecc. Non voglio dire che gli extracomunitari siano sempre responsabili, ma penso che lo siano in buona parte. Ci vogliono pene molto severe per evitare stupri e violenze. Gli stranieri che si comportano bene e lavorano, siano i benvenuti ma gli altri che delinquono devono essere rispediti nel loro paese di origine.

Anonimo ha detto...

Sono un meridionale che vive nel veneto,mi ricordo che quando venni a lavorare da voi,i veneti mi trattavano male (non tutti, per carità). Allora si diceva ke la colpa di tutto quello che succdeva era dei meridionali, oggi si dice la stessa cosa per gli extra comunitari.La verita è che non ci sono persone completamente buone e gruppi etnici malvagi e non bisogna generalizzare.

Anonimo ha detto...

Ha ragione Giovanni, il buono non sta sempre da una parte e il cattivo dall'altra.Ho due care amiche che sono una rumena e una marocchina, mi sono avvicinata a loro senza sentimenti di superiorità e senza pregiudizi e ho potuto scoprire un mondo diverso da quello che mi dice la TV. Ho scoperto in loro umanità e voglia di integrazione (pur nel rispetto delle loro tradizioni). Penso che se abbandoniamo la "paura" e ci avviciniamo agli altri con spirito "curioso" e di comprensione le cose possono andare meglio.

Anonimo ha detto...

Mio cugino napoletano ha sposato una donna veneta e tutto va meravigliosamente bene tra di loro. Questo sta a dimostrare che quando c'è l'amore e non ci sono pregiudizi e paure ingiustificate, la famiglia e la società possono andare meglio e diventare più civili.

Anonimo ha detto...

La politica ha bisogno di capri espiatori. Come a dire: non è che non siamo capaci di fare un cazzo, è che ci sono i terroni, i marocchini, gli zingari, gli statali, i giudici, la crisi economica...

E se ci fate caso queste motivazioni girano a ruota, a seconda dei tempi e delle mode. E in questa girandola di cazzate, la gente viene distratta, come accade negli spettacoli di illusionismo, e si dimentica che c'è il trucco. Tutto è sempre uguale, e i problemi non vengono mai risolti, ma il teatrino va avanti ciclicamente ed incessantemente, così la gente ha l'impressione che ci sia del movimento e si rassicura nella continua attesa di un futuro migliore che non arriverà mai.


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