mercoledì 10 ottobre 2007

OMOSESSUALITA' E POLITICA

Una delle cose che maggiormente mi infastidisce all'interno del dibattito politico è la strumentalizzazione che una larga parte della sinistra ha fatto nei confronti della cosiddetta questione omossesuale, cercando di propagandare l'idea che una persona omosessuale non può che votare a favore di quel versante politico. Dal momento che la sfera all'interno della quale i governi possono intervenire è enorme (in quanto liberale aggiungerei un bel "purtroppo") affermare che un gruppo di persone numericamente consistente dovrebbe votare in massa per una determinata coalizione solo ed esclusivamente sulla base del proprio orientamento sessuale tralasciando tutto il resto mi sembra francamente fuori luogo; ad esempio, come è naturale che sia, ci saranno omosessuali imprenditori o liberi professionisti che in tema di economia sono più vicini alle idee del centrodestra, così come ci saranno omosessuali che non hanno nulla contro la realizzazione della Tav piuttosto che sul raddoppio della base Usa di Vicenza, o che anzichè essere filo-cubani o filo-palestinesi simpatizzano per le ragioni di Israele... Immagino che qualuno potrebbe muovere alla mia analisi delle obiezioni...
1a obiezione: presumibilmente mi verrà risposto che per un omosessuale la questione dell'allargamento dei diritti è prioritaria su tutto il resto...
Andiamo allora ad analizzare quali sono stati i provvedimenti concretamente adottati in favore delle coppie omosessuali da governi di centrodestra...
Forse non tutti sanno che il primo Stato in assoluto a varare una legge in materia è stata la Danimarca nel 1989 (ben 10 anni prima della Francia) su inziativa di un governo di centrodestra, per la precisione del partito conservatore popolare; il terzo ed il quarto Paese a legiferare in tal senso sono stati la Svezia (1994) e l'Islanda (1995), entrambi governati dai conservatori; il quinto Paese è stato l'Olanda (1998) con il premier laburista Wim Kok, che però era alla guida di una coalizione eterogenea ampiamente trasversale, con liberali di destra e di sinistra; nel 1997 Rudolph Giuliani (attualmente in corsa per la nomination a candidato per le prossime presidenziali americane per conto del Partito Repubblicano) in qualità di sindaco di New York varò una legge che prevedeva una serie di benefici alle coppie dello stesso sesso che si fossero unite civilmente; in Spagna con una legge del 6 aprile del 2001 il Parlamento autonomo della regione di Valencia, governata dai Popolari di Aznar, ha riconosciuto i diritti delle coppie di fatto (sia eterosessuali che omosessuali). Parlando del caso francese è vero che i Pacs sono stati approvati nel 1999 da un governo di sinistra e che Sarkozy all'epoca era contrario, ma bisogna dire che nel tempo ha cambiato la propria opinione tanto che, come ho ricordato nel mio post che parlava della sua vittoria alle recenti elezioni presidenziali francesi, durante la campagna elettorale ha affermato: «Non nego la realtà e la legittimità dell’amore omosessuale. Non ha minore dignità dell’amore eterosessuale. Per le coppie omosessuali in Francia abbiamo i Pacs. Propongo di andare ancora più in là e creare un contratto di unione civile che garantisca la perfetta uguaglianza con le coppie sposate, per quanto concerne i diritti alla successione, fiscali e sociali». E comunque in quell'occasione esponenti del Rpr (ora Ump) votarono a favore dei Pacs, come ad esempio Roselyne Bachelot (ministro dell'ecologia dal 2002 al 2004, dal 2004 eurodeputata e dal 16 gennaio 2006 segretario generale aggiunto dell'Ump) o Jean-Jacque Aillagon (ministro della cultura dal 2002 al 2004 e dal 2004 consigliere regionale della Lorena), che tra l'altro si è distinto per la sua pubblica presa di posizione contro le persecuzioni che gli omosessuali subiscono in Egitto...
Ecco ora invece una breve lista di politici di destra dichiaratamente omosessuali:
Jean-Luc Romero (Ump), consigliere regionale dell'Ile de France (1998-2004 riconfermato nel 2004), favorevole ai pacs,impegnato in battaglie contro l'Aids e primo politico al mondo a dichiarare la propria sieropositività; Per-Kristian Foss, ministro norvegese delle finanze dal 2001 al 2005, uno tra i maggiori esponenti del partito cristiano-democratico; Guido Wersewelle, leader del Fdp, il partito liberale tedesco, che oggi in Germania fa opposizione "da destra" alla Grande Coalizione; Pim Fortuyn (1948-2002), politico olandese leader di un movimento di estrema destra (LPF) tragicamente assassinato.
2a obiezione: in Italia all'interno del centrosinistra le persone contrarie all'allargamento dei diritti sono numericamente assai inferiori rispetto a quanto avviene all'interno del centrodestra...
Vero, comunque è un dato di fatto che i voti dei soli laici di centrosinistra non sono sufficienti, e personalmente non vedo nulla di male ad un accordo tra laici di centrodestra e laici di centrosinstra... Io sono un liberale che vota per il centrodestra, e ad esempio non vedo nulla di male nel governare con i conservatori sulla base della condivisione di idee simili in politica economica ed in politica estera e poi votare assieme alla sinistra su certe questioni eticamente sensibili (libertà di ricerca,eutanasia o pacs); l'importante è che i diritti vengano estesi al di là di chi li vota, giusto?
Il centrodestra italiano è come quelli che ho descritto? Certamente no... Un centrodestra diverso è dunque impossibile? Un recente sondaggio dice che il 45% degli elettori di centrodestra è favorevole ai pacs... Questo dimostra che esiste uno "scollamento" tra elettori e leader partitici, che politici intelligenti ed accorti potrebbero cavalcare, e poi bisogna sottolineare che molti giovani che votano per il centrodestra hanno una mentalità aperta, per cui appena avverrà un minimo di ricambio generazionale molte posizioni inizieranno a cambiare... In considerazione di ciò... Un altro centrodestra è possibile? Sì, non è utopia, e ci sono molti Paesi dai quali possiamo prendere esempio..
In conclusione: la questione dei diritti non è nè di destra nè di sinistra, ma di tutti, e quindi trasversale!
Gohan

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io credo invece che, se fossi omosessuale, simpatizzerei per la sinistra. E' vero che, da un punto di vista legislativo, nessuno dei due schieramenti ha fatto passi concreti, ma almeno la sinistra è stata più coraggiosa e non ha mai cavalcato con demagogia l'omofobia del popolino. La destra lo fa, anche se surrettiziamente.
Credo che in Italia la destra non sia lontanamente moderna come negli altri paesi che hai citato, e non nutro grandi speranze su suoi immediati progressi in questo campo. Il problema della destra è proprio questo: è "conservatrice" nel senso negativo del termine, e continua ad essere diffidente nei confronti di un aperto liberalismo.

Anonimo ha detto...

Essenzialmente, è ragionare per schemi mentali di tipo sindacaleggiante che costituisce la pietra d'inciampo della sinistra, socialista anche in ambito di diritti civili per quanto verniciatasi qua e là di retorica liberal. I diritti sono dell'individuo, non delle categorie.
Mi occupavo del tema in occasione di una ospitata sul blog di Robinik. Tra l'altro, in quello scritto toccavo anche il tema del cosiddetto "divorzio lampo", che sembra (giustamente) interessare a Gohan. Magari si può proseguire qui la discussione anche su quel vecchio articolo.

Anonimo ha detto...

Concordo con l'ultima tua considerazione e con quanto scrive Toqueville;
il fatto è che nella politica all'italiana, in cui tutto deve essere "da una parte o dall'altra" sarà sempre difficile avere una destra liberale (ricordate cosa diceva Montanelli a riguardo?) e una sinistra autenticamente riformista....
quindi è stato facile (ad esempio) far appartenere la problematica dei diritti civili alla sinistra così come la questione della sicurezza alla destra.
mm

Federico Zuliani ha detto...

Onore a Pym Fortuyn, peccato non abbia avuto il "successo mediatico" di Sarkozy...di solito, paradossalmente, un personaggio pubblico aumenta in popolarità quando muore, specie in modo tragico. Un esempio che vale per tutti (purtroppo): Che Guevara. Fortuyn invece non se lo fila più nessuno, a parte quel parlamentare leghista di cui ora non ricordo il nome che viene dalla zona friulana in cui è sepolto il politico olandese.

Anonimo ha detto...

Eduard Ballaman, Federico (il parlamantare leghista friulano, intendo).

Federico Zuliani ha detto...

Grazie, caro.

cosimo de matteis ha detto...

i colpevoli silenzi di "Avvenire" sui politici adulteri



Ci ho provato con il quotidiano che -speravo-
avrebbe dovuto darmi ascolto
per ovvi motivi.
Invece "avvenire" alle mie ripetute sollecitazioni di PARLARE della situazione coniugale dei politici mi ha sempre risposto picche. L'ultima volta che ci ho provato mi ha risposto un certo signore(di cui non ricordo il nome, ma che potrei trovarlo in un attimo: conservo ancora la mail) dicendomi che lui ed il direttore passano quasi tutta la giornata a leggere la corrispondenza (mah) e che non riescono ad evaderla tutta.
Ora, è evidente che c'è -chissà perché : linea di boffo?linea dell'editore?linea di una fronda interna al giornale?- una volontà di non trattare il tema dei politici adulteri.
Anche perché, se è vero che loro -come dicono- passano tanto tempo a leggere le opinioni dei loro lettori, a maggio ragione dovrebbero dare ascolto ad un lettore che PIU VOLTE, in tanti modi, sollecita una pacifica discussione sul tema.
Ora, siccome si dice che internet è democratico e liberale (ed, in effetti, guardando certi blog si ha l'impressione che internet sia anche parecchio libertino)
io dico:
fanno gli elenchi degli inquisiti
fanno gli elenchi dei voltagabbana
fanno l'elenco delle professioni
fanno l'elenco degli stipendi
(e tanti altri elenchi),

possibile che nessuno realizza un elenco dei Parlamentari
(o, in questa fase, dei candidati)
ADULTERI?

Non per gossip, no. A nessun interessa le porcherie che fanno sti sporcaccioni, perché davvero non si vuole condannare nessuno (ci pensano già le singole coscienze .o almeno quelle ancora "vive" e non messe a tacere dal rumoroso fango dei peccati).
Si vorrebbe , invece, avere un trasparente quadro delle situazioni familiari.
Nei loro curriculum mettono lauree, incarichi, figli , ma si dimenticano di dire se tali figli li han avuti dalla loro legittima moglie SPOSATA IN CHIESA, o da chissà chi.
Mettano, mettano che han lasciato le loro mogli.
Dicano che i loro matrimoni sono falliti.
Dicano che ora vivono situazioni STABILI DI PECCATO(adulterio, convivenze, concubinato, omosessualità dichiarata).
Se unanimemente proclamano il divorzio una "conquista di civiltà" (PURTROPPO, NON HO MAI SENTITO DIRE DA NESSUN POLITICO CHE LA LEGGE SUL DIVORZIO è UNA PESANTE SPADA DI DAMOCLE CHE DISTURBA LA FAMIGLIA), perché NON DICONO SE NE HANNO FRUITO? Perchè non dicono: si ho divorziato, ora vivo in una situazione di peccato, convivo con una donna che non è mia moglie: sono ADULTERO.
Ovvio che nessuno ha interesse a farlo, tanto meno quei politici/candidati che dicono di rifarsi "AI VALORI" (ma quali? lo dicano quali valori!!!!)
ma un giornale
un organo di informazione
potrebbero farlo.
Credete che siano POCHI gli italiani a cui interessa MOLTO la coerenza morale di un candidato?
E , per tornare al discorso iniziale, possibile che una testata d'ispirazione cattolica non prenda in considerazione questo aspetto, SEBBENE SOLLECITATA DAI LETTORI?


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