giovedì 31 gennaio 2008

IL PARTITO D'AZIONE LIBERALSOCIALISTA

di Massimo Messina

Il Partito d'Azione Liberalsocialista mi interessa, da liberale di sinistra quale sono ed ancor di più mi interessa sapendo che ha tra i suoi fondatori principali Bruno Zevi. Ecco cosa dice il segretario nazionale di tale formazione politica, Nicola Terracciana, a proposito del liberalsocialismo e del Partito d'azione Liberalsocialista.

Il liberalsocialismo è una posizione politico-ideale feconda, nobile, modernissima della sinistra europea, che ha antecendenti nell'etá moderna, nell'Ottocento, ma si é sviluppata specialmente nel Novecento, alla luce delle esperienze tragiche totalitarie fasciste, naziste, comuniste. L'esperienza socialcomunista statalista e dittatoriale ha messo in luce piú chiaramente il tragico di una idealitá scissa dall'intimo legame con il valore della libertá. Il socialismo-comunismo nella sua derivazione dogmatica dal marxismo (anche il PSI del programma del 1892, da Turati e fino all'età di Craxi, ha mantenuto un legame col marxismo, pur con di revisioni umanistiche, tipo quelle di Rodolfo Mondolfo o di Bobbio) ha prodotto una cecitá storica, un daltonismo nei confronti della tradizione liberaldemocratica, quindi ad es. di tutto il Risorgimento (non dimentichiamo la critica corrosiva e ingiusta di Marx verso Mazzini e Garibaldi) e quindi una scissione-separazione profonda del movimento socialista dall'idealitá profonda isorgimentale, il cui sprofondamento nell'Antirisorgimento del fascismo é legato anche a quellececitá e a quei daltonismi.
Il Liberalsocialismo si ricollega nel nesso inscindibile "libertá-eguaglianza" al moto moderno dell'abbattimento delle società assolute, clericali, feudali e trova le radici nel moto di riforma religiosa, nel costituzionalismo inglese, in diversi aspetti dell'Illuminismo, nella Rivoluzione francese, nelle Repubbliche liberaldemocratiche di fine Settecento (in particolare di quella Napoletana, segnata dai Martiri indimenticabili), i primi sviluppi nel Risorgimento repubblicano liberaldemocratico di Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, Pisacane, le prime teorizzazioni piú consapevoli nelle posizioni critiche socialiste di Gaetano Salvemini, Francesco Saverio Merlino, in alcuni aspetti del filone del socialismo riformista, in dimensioni della Rivoluzione Liberale di Gobetti, nell'esperienza del Partito Socialista Unitario di Matteotti e Turati degli anni 1922-1926 (con presentazione del simbolo nelle ultime elezioni del 1924 con "Libertá-Socialismo"), con il movimento di Carlo Rosselli "Giustizia e Libertá" e il suo classico, fondamentale libro "Socialismo Liberale" del 1930, con il Movimento Liberalsocialista di Calogero, Capitini, Codignola del 1937, col Partito d'Azione del 1942-1947, con la Resistenza delle formazioni Gielliste, con il Governo Parri, con la battaglia per il referendum istituzionale del 1946, con il contributo alla stesura della Costituzione, con il Movimento Federalista Europeo di Rossi-Spinelli-Colorni, con i gruppi che, a vario titolo, hanno mantenuto la fedeltà; integra e non strumentale all'istanza liberalsocialista o socialista liberale in tutti questi anni fino ad oggi."
Come Diogene cerchiamo prima 'l'uomo', giacchè di persone serie, adulte, coerenti, affidabili in Italia non ve ne sono molte. Scelta chiara e collocazione, non equivoca, a 'sinistra', nel solco storico risorgimentale repubblicano mazziniano, garibaldino, cattaniano, pisacaniano, cavallottiano, e novecentesco liberalsocialista, rosselliano, salveminiano, giellista, azionista, quindi 'sinistra laica e liberalsocialista'. Quindi critica costruttiva contro tutte le sbandate sinistre dell'Ottocento e del Novecento e gli esperimenti di centro-sinistra nell'età repubblicana fino ad oggi. Quindi posizione 'libera e indipendente', con la strategia del 'bene', che va verso il radicamento negli 8101 Comuni italiani con la semplice posizione: o da soli al governo o da soli all'opposizione o in collaborazione con forze nuove liberaldemocratiche affidabili, per far vedere cosa cambia quando vanno al potere o all'opposizione i liberalsocialisti (ed io ho già dato con tempo impegnato e sacrifici inimmaginabili un esempio con un esperimento di cinque anni di opposizione 'liberalsocialista' nel Comune di Parete(Caserta) di 10.000 abitanti dal 2001 al 2006 e l'esperienza è riscontrabile sul sito.
Intento del partito è: far nascere così, con pazienza, nei doverosamente lunghi tempi, dal basso, nella trincea locale, tra la gente e i problemi della gente, una nuova classe dirigente, che pensa al bene comune e non al proprio 'particulare'. Nel frattempo guardarsi attorno e, secondo il criterio del 'male minore', non essendo teorici del 'tanto peggio tanto meglio' (che porta al fascismo o ad altri totalitarismi), sapendo che il regime repubblicano liberaldemocratico è un bene storico miracoloso da difendere, vedere, caso per caso, persona per persona, con chi fare tratti di strada insieme, a chi dare un appoggio. Sempre ripeto, per chiudere il discorso, guardando prima all'essere veramente 'uomini' 'donne' adulti e seri e non minorenni presuntuosi, trasformisti, inaffidabili.

12 commenti:

Beppe ha detto...

Come avete fatto a farlo cosi con blogger?

Movimento Arancione ha detto...

Abbiamo conosciuto blogmasterpg, che con l'HTML ci sa fare parecchio (ed è pure liberale). Ci ha dato una mano lui... Vai sul suo Blog, guarda QUI

Federico Zuliani ha detto...

Non x scoraggiare le tue onorevolissime intenzioni, ma credo che (purtroppo) non ci sia spazio x un ennesimo "partitino", ancorchè riproposizione dello storico Pd'A, cui fu iscritto anche l'ex Presidente della Repubblica Ciampi, tra gli altri. A livello "filosofico", qualche tempo fa ho comprato proprio il libro di Rosselli da te citato, ossia "Socialismo Liberale", affascinato da questo accostamento genericamente considerato antitetico. Appena troverò un po' di tempo x leggerlo (x fortuna non si tratta di un librone...), ti darò volentieri la mia opinione in merito.

Anonimo ha detto...

Occorre che tutti i liberali ed i repubblicani, laicisti e meritocratici si uniscano, per il bene del Paese e per non rimanere isolati ed inascoltati per altri 5 anni o pi�.
Si veda http://partitoilluministaunitario.blog.tisclai.it .

Francesco ha detto...

Dillo a Mthrandir... :-)

Anonimo ha detto...

Sarebbe fiato sprecato. Personalmente sono un reazionario in tema di matrimonio. E la poligamia non mi sembra un affare:-)

Anonimo ha detto...

Che c'entra la poligamia? In ogni caso il Partito d'Azione Liberalsocialista non è il mio partito, ancora. Non mi sono tesserato ancora a nessun partito e non appena lo farò ve lo farò sapere.

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di inserire nell'articolo l'indirizzo del sito ufficiale del Partito d'Azione Liberalsocialista, che (ribadisco) non è il mio partito. Rimedio qui:
http://www.liberalsocialisti.org
Sto aderendo, invece, al Nuovo Partito d'Azione, del quale spero presto di parlarvi.

Jinzo ha detto...

Personalmente ritengo che il partito d'azione moderno sia semplicemente incarnato dai Radicali Italiani, che da sempre hanno cercato di farsi eredi di tale tradizione. Dal punto di vista filosofico il socialismo liberale è davvero una curiosa, quanto contraddittoria, espressione. Come si possa essere socialisti, ossia sostenitori dell'uguaglianza, e liberali, cioè sostenitori della libertà, mi sembra arduo da capire. E infatti qualunque modello teorico del socialismo liberale o di quello che in america è il "liberalism" mi sembra del tutto alieno al liberalismo classico (libertarianism), oltre che, naturalmente, di una pochezza intellettuale davvero disarmante. Se pensiamo al fatto che Rosselli veniva citato persino da Achille Occhetto, quando era segretario del PCI, tutto sembra più chiaro.

Anonimo ha detto...

Jinzo, se il partito d'azione moderno è "semplicemente incarnato dai Radicali Italiani, che da sempre hanno cercato di farsi eredi di tale tradizione" perché Bruno Zevi, da radicale, ha ritenuto opportuno fondare il Partito d'Azione Liberalsocialista? Come già scrissi nella discussione originata dal mio articolo sulla povertà, esiste una forma di socialismo che è anche liberale anzi, 'Ogni liberale postmoderno non può che essere anche socialista nell'occidente, se per "socialista" intendiamo "impegnato alla risoluzione della questione sociale"'. Liberalsocialismo e liberalismo classico sono cose diverse di certo: il primo supera il secondo. C'è anche da dire che il libertarianism non è affatto il liberalismo classico, ponendosi anch'esso, e con buone argomentazioni, come superamento del liberalismo classico. Per ciò che mi riguarda, il libertarianism non contraddice neppure il mio socialismo. Il socialismo di cui io parlo, infatti è minarchico più di quanto lo possa essere il più radicale degli individualisti liberali. Se Occhetto, da segretario comunista, citava i fratelli Rosselli, non me ne dispiace. Magari ce ne fossero di comunisti gramsciani disposti a fare la rivoluzione sociale insieme con i liberali gobettiani come me. Occhetto non mi pare abbia fatto nulla del genere, purtroppo, ma lo preferisco a quelli che lo hanno sostituito nel suo partito e nelle formazioni da esso originatesi.

Anonimo ha detto...

Penso ke si possa essere contemporaneamente socialisti e anke liberali. Basti pensare alla socialdemocrazia dei paesi del nord Europa, dove ci sono avanzatissime leggi sociali e molto rispetto x l'individuo. In Svezia, Danimarca ecc. non esiste il liberalismo più sfrenato come in America e nemmeno uno stato padrone come si è verificato nei paesi sovietici e in quelli satelliti della Russia. Penso ke leggerò anch'io il libro "Socialismo liberale" x dare un'opinione più obiettiva in merito. penso anch'io come Federico Zuliani che non abbiamo bisogno di un altro piccolo partito ma di idee e di persone nuove. Abbiamo bisogno di un vero rinnovamento, In Italia c'è molto della classe politica ke dovrebbe andare via. Assistiamo invece al fenomeno del riciclaggio.

Francesco ha detto...

Sul "riciclaggio" hai pienamente ragione. Sull'annosa questione del liberalsocialismo, invece, tornerò fra qualche giorno in occasione di un post sulla Massoneria. Vi sembrerà strano, ma credo che non si possa comprendere davvero il liberalsocialismo senza conoscere quel pensiero moderno che è da essa ben rappresentato. "Liberalsocialismo" è il sincretismo per antonomasia. Sarà davvero utile, per la sua comprensione, conoscere la filosofia massonica, che ha fatto del sincretismo la sua profonda ratio.


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