domenica 20 gennaio 2008

L'ABORTO E LA SOCIETA' DEL TERZO MILLENNIO

di Federico Zuliani

Prima che la polemica sulla mancata visita del Papa alla Sapienza, il "topic" dello scontro laici - cattolici (semplicisticamente) era la "moratoria sull'aborto" lanciata da Giuliano Ferrara dalle pagine de "il Foglio". La "provocazione" dell'Elefantino, è partita dal grande risalto dato dai media alla moratoria sulla pena di morte, spacciata come un grande successo diplomatico italiano, e bandiera dei "campioni italiani della laicità", i Radicali di Pannella. Alla proposta di Ferrara non sono mancate da subito le reazioni politiche, con quelli che hanno gridato all'attacco della laicità dello Stato e i vari onorevoli missionari ad esaltarsi per aver finalmente trovato un portavoce. Ora, l'aborto è indubbiamente un argomento che "scotta", quindi bisogna approcciarvisi sempre con una certa cautela ma, soprattutto, bisogna farlo senza preconcetti o schemi ideologizzati. Ad esempio, sarebbe il caso di far sapere ai "ferraristi" che a nessuno piace l'aborto, nemmeno a quei laici che ne difendono il principio. L'aborto è dolore, sofferenza, è comunque un atto disperato. Non pensino, i vari "don" di turno, che chi sceglie di abortire lo faccia a cuor leggero, senza consapevolezza di aver spezzato una "potenziale" vita. Lor signori però non sembrano voler tener in conto di cosa potrebbe comportare un'abolizione dell'aborto come istituzione di legge. Tralasciando lo scontato ritorno alla MACELLERIA degli aborti clandestini, ci si dovrebbe chiedere cosa accadrebbe ad un figlio NON VOLUTO, ma partorito comunque per l'impossibilità di abortire. Neonati abbandonati nella spazzatura o in qualche istituto, di quelli magari retti da loschi personaggi che anni dopo si scopre come abusassero dei loro giovani ospiti. Mettete in paragone l'aborto con queste eventualità: qual è il male minore?!?
Un problema su cui, comunque, ritengo si possa discutere, è la visione che si ha oggi dell'istituto dell'aborto. E qui, si dovrebbe riaprire quel "processo al '68" che sfortunatamente in Italia non si è ancora (davvero) fatto. Non è infatti col femminista "l'utero è mio e me lo gestisco io" che si può affrontare seriamente il problema. Tuttavia, questi messaggi falso-emancipatori ci hanno "regalato" generazioni di ragazze/donne sempre più confuse e disinibite, che confondono la propria libertà con l'apparire, che han fatto del "velinismo" una religione, con una moltiplicazione delle Gregoraci di turno. Con questi modelli, con questi "non-ideali", l'aborto è in alcuni casi "parificato" ad un qualsiasi anticoncezionale, qualcosa da prendere alla leggera. Questo è il vero problema, non l'istituzione aborto in sè. Si deve riacculturare la nostra società, non riportarla al Medio Evo. Questa è la grande sfida del Terzo Millennio!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente, la cosa deplorevole è che la Chiesa continui a seguire (in questo e in molti altri casi) la strada dell'intervento nella politica anzichè preoccuparsi delle proprie responsabilità educative. Se la società è in crisi morale è proprio per colpa dell'incapacità della Chiesa stessa di comunicare alle nuove generazioni. Capisco che sia più facile chiedere di revisionare la legge sull'aborto che fare qualcosa in prima persona per arginare il fenomeno, però non è in questo modo che dovrebbe agire un'autorità religiosa...

Anonimo ha detto...

Quel che mi preoccupa maggiormente è il concetto di male minore. Piuttosto di essere un non voluto meglio morire (o impedire di vivere), così per risparmiare al povero indesiderato una vita infelice chiuso in un istituto. E a chi nasce, suo malgrado, in una famiglia con problemi? Che ne so, genitori alcolizzati o tossicodipendenti? Che si fa? Gli si spara un colpo in testa? Se un figlio non è desiderato lo si da in adozione. Io sono stato fortunato forse, ma mi fa incazzare (e tengo a precisare che al religione NON c'entra)e molto anche che mia madre avrebbe potuto dire "non lo voglio" e farla finita. Avessi potuto scegliere tra una vita in orfanotrofio ed essere abortito avrei sicuramente scelto la prima. Almeno avrei avuto qualche possibilità...non ultima quella di essere adottato da una coppia amorevole e disponibile a dare una famiglia ad un "indesidrato". La questione non è tanto di anima, senso della vita o volontà divina, ma è bensì il divieto produrre atti arbitrari che ricadano su altri, divieto che ogni essere umano dovrebbe avere. Ma siccome i morti non parlano e una gravidanza indesiderata è una seccatura allora andiamo per questa strada. Servono soluzioni ALTERNATIVE all'aborto inteso come "liberarsi di un fardello di cui non si vuole sopportare il peso" e cisono svariati modi...

Federico Zuliani ha detto...

"E a chi nasce, suo malgrado, in una famiglia con problemi? Che ne so, genitori alcolizzati o tossicodipendenti? Che si fa? Gli si spara un colpo in testa?"

Fidati che tanti di questi avrebbero preferito non essere mai nati che trovarsi in siffatta famiglia...

Anonimo ha detto...

Questo non puoi saperlo. Tantomeno ti è concesso decidere per gli altri. Mi sembra in fondo che l'ideologia liberale si basi tra l'altro sul principio di autodeterminazione degli individui nonchè sull'idea che nessuno possa o debba decidere della tua vita, o sbaglio? Tu, come me del resto, hai avuto "fortuna" quindi. Beh io non accetto di essere figlio della mia "fortuna". E comunque il problema di fondo è lo stesso: se una donna non vuole un figlio se lo deve tenere a tutti i costi perche le è imposto dalla legge.
Per tale ragione quando una donna non può o non vuole teenrsi il bambino per motivi sociali/economici finisce col prendere in considerazione l'aborto. Se l'ordinamento consentisse altre vie ci sarebbero molti meno problemi e meno omicidi tarvestiti da "esercizio di un diritto legittimo". Sono molte le organizzazioni pubbliche e private che possono fare molto in questo campo, la chiesa in primis, che così adempirebbe al suo mandato in maiera più consona ai suoi pricipi ispiratori (ovvero varità e accoglienza anzichè pressioni politiche). Le persone non vanno mai buttate via, meritano sempre almeno 1 possibilità di vita e di
riscatto.
Concordo perfettamente sul fatto che la grande sfida del terzo millennio sia da affrontarsi soprattutto sul piano culturale, ma vorrei ricordarti che proprio durante il Medio Evo era pratica comune lasciare gli "indesiderati" alla ruota degli esposti (altrimenti nota come la ruota degli innocenti)dando loro una possibilità di vita. Forse nei bui secoli medievali c'era più rispetto per la vita umana di quanto ce ne sia oggi....

Federico Zuliani ha detto...

"Questo non puoi saperlo. Tantomeno ti è concesso decidere per gli altri".

Io non decido x nessuno, e come fai a dire che non posso saperlo?! Fidati che qualche amico "sfortunato" ce l'ho anch'io, e ti assicuro che la frase "sarebbe stato meglio se non fossi mai nato" l'ho sentita dire eccome.

"se una donna non vuole un figlio se lo deve tenere a tutti i costi perche le è imposto dalla legge.
Per tale ragione quando una donna non può o non vuole teenrsi il bambino per motivi sociali/economici finisce col prendere in considerazione l'aborto. Se l'ordinamento consentisse altre vie ci sarebbero molti meno problemi e meno omicidi tarvestiti da "esercizio di un diritto legittimo".

L'aborto non è l'unica via...esiste l'affido, l'adozione, ecc. Come vedi uno può anche NON abortire. Ma non giusto impedirgli di farlo se lo voglia.

"Concordo perfettamente sul fatto che la grande sfida del terzo millennio sia da affrontarsi soprattutto sul piano culturale, ma vorrei ricordarti che proprio durante il Medio Evo era pratica comune lasciare gli "indesiderati" alla ruota degli esposti (altrimenti nota come la ruota degli innocenti)dando loro una possibilità di vita. Forse nei bui secoli medievali c'era più rispetto per la vita umana di quanto ce ne sia oggi...."

Sarebbe interessante poter sapere che fine han fatto...di certo non si può negare che oggi, molti istituti sono vere e proprie case di tortura psico-fisica, per non parlare degli abusi subiti presso le famiglie adottive capitati a bizzeffe.

"Sono molte le organizzazioni pubbliche e private che possono fare molto in questo campo, la chiesa in primis".

Certi preti col "vizietto" te li raccomando...e con questo non voglio dire certo che solo i preti sono pedofili. Certo è che fa più scalpore/schifo se a fare certe cose è un uomo di Chiesa, cui si attribuisce una certa altezza morale superiore. Come si dice: se un cane morde il padrone nn fa notizia, ma se succede il contrario... il principio, più o meno, è lo stesso...

Anonimo ha detto...

Secondo me per prendere posizione sull'aborto bisognerebbe capire quando un embrione diventa una persona. Sull'argomento, assai complesso, vi segnalo questo PDF molto ben scritto, ma credo che al riguardo nessuno avrà mai la parola definitiva. Secondo me si tratta, in sostanza, di uno di quegli argomenti "misteriosi" che l'uomo è destinato a non dirimere mai. Ecco perchè, a mio avviso, la legge attuale non è cattiva: pone un limite invalicabile (quello dei tre mesi) all'interno del quale si lascia libertà di coscienza alla madre. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che una legge deve essere pragmatica, e quindi deve saper considerare il "male minore" di cui parla Federico: piuttosto di consegnare le procedure di aborto al mercato clandestino meglio che se ne occupi lo Stato.

Anonimo ha detto...

Le frasi di quel tipo le ho pronunciate anche io, e parecchie volte, e non significano niente.
Se sono veramente infelici perchè non si suicidano allora? Io lo farei, piuttosto di vivere una eterna condanna...ammesso che sia effettivamente tale.
Riguardo all'affido e all'adozione non sono soluzioni sempre accettabili per come sono poste oggigiorno (difficili da attuare e cmq anche la madre che viene fatta partorire in anonimato rappresenta un escamotage giuridico e non una via legale). Anche perchè la madre che partorisce il bambino è *sempre* considerata la responasabile del neonato e la "madre" a tutti gli effetti. Riuscire a dare il bambino in adozione o in affidamento è un passo successivo che di fatto avviene piuttosto raramente. Riguardo al decidere per gli altri forse mi sono spiegato male: non intendevo dire che TU decidi per gli altri, intendevo che nessuna donna dovrebbe decidere della vita/morte del proprio figlio che è a tutti gli effetti un soggetto diverso. Senza contare che il padre, che come uomo è proprietario e "responsabile" del figlio al 50%, quindi esattamente come la madre non ha nessun diritto di proferire parola. Ti sembra equo? Alla donna solo il diritto e all'uomo solo le conseguenze economiche/giuridiche. (ti ricordo che non è possibile disconoscere il figlio di cui sia accertata la paternità)
Sembra una sciocchezza ma è indice che come stanno le cose adesso non va bene. Non c'è equilibrio e quindi è la riprova che non c'è giustizia. Riguardo alle altre motivazioni (case di torture, preti pedofili ecc) non puoi generalizzare così: ce ne saranno anche, non ne dubito, ma non si può esser categorici. Senza contare che la stragrande maggioranza degli abusi e maltrattamenti fisici/morali avvengono all'interno di famiglie che i figli li hanno "voluti". A questi poveri bambini che cosa facciamo? L'iniezione letale? Perchè li giudichiamo infelici?? NOI li giudichiamo infelici al punto di dire "se non fossero nati sarebbe stato meglio". Così facendo consegnamo il destino di esseri umani alla libera disponibilità di altri privati, il che, per me, è inconcepibile anche in un'ottica liberale dell'esistenza, dove TUTTI e dico TUTTI hanno il DIRITTO di ricercare la PROPRIA felicità. Abortendo la donna nega queta possibilità. No, te la dico io la verità: il problema è solo politico. Ammettere l'importanza della vita umana e le ragioni che spingono a tutelarla significherebbe dover accogliere le posizioni della chiesa (almeno in parte) e questo è politicamente inaccettabile sia per i liberali + intransigenti sia (e soprattutto) per le forze di sinistra. Tengo a ricordare, se non si fosse capito, che esprimo queste mie opinioni con fermezza perchè considero l'aborto non come un peccato bensì come una inaccettabile forma di prevaricazione giuridica volta a sopprimere *brutalmente e arbitrariamente* un individuo scomodo. A chi poi dovesse contestare il costo economico d tali strutture di accolgimento...beh gli auguro di fare carriera e guadagnare molto e pagare tutte le tasse fino all'ultimo centesimo perchè se diventa un fallito e me lo trovo davanti una fucilata non glie la leva nessuno. La colpa?? Non essere stato in grado di ripagare col suo lavoro la società per averlo cresciuto...un investimento non remunerativo in sostanza.
Riconosco la delicatezza dell'argomento, dico solo che per risolvere il dramma aborto si dovrebbe insistere su misure alternative alla soppressione e soprattutto guardare oltre le bandiere.

Federico Zuliani ha detto...

"il problema è solo politico. Ammettere l'importanza della vita umana e le ragioni che spingono a tutelarla significherebbe dover accogliere le posizioni della chiesa (almeno in parte) e questo è politicamente inaccettabile sia per i liberali + intransigenti sia (e soprattutto) per le forze di sinistra".

Innanzitutto, essere liberale non è sinonimo di essere di sinistra, nè viceversa. Ci possono essere ANCHE liberali di sinistra...
Detto ciò, se c'è una "scuola di pensiero" cui sono care vita e libertà umana, quella è proprio il Liberalismo. E cmq, dove sta scritto che le posizioni della Chiesa sono tutte giuste?! La Chiesa, giusto x fare un piccolissimo esempio, è contraria all'uso del preservativo. Nonostante questo sia innanzitutto una protezione per la salute, più che un "anticontraccettivo". La Chiesa condanna il divorzio. Quindi, x assurdo (ma non tanto poi...), preferirebbe che una moglie che viene picchiata dal marito se lo tenga e subisca, piuttosto che sciogliere il matrimonio...Non perdiamoci nella logica del "tutto o niente", del "bianco o nero".

Anonimo ha detto...

l'ignoranza anticlericale dilaga nel web.che puzzolenti

Anonimo ha detto...

Commento molto edificante. Grazie per il tuo contributo, amico di fede. E' tipico di certa gente nascondersi dietro agli insulti. Quando non ci sono gli argomenti...

Anonimo ha detto...

MA SI TRATA DELL'UCCISISIONE DI UN ESSERE UMANO

L'ABORTO è UN CRIMINE DI UN ESSERE INNOCENTE
VE LO SIETE DIMENTICATO?
E ORA DI FINIRLA CON QUEST AIPOCRISIA DEL LAICISMO
CONOSCO TANTI RAGAZZI SFIGATI POVERI CHE STANNO BENISSIMO
IO PERSONALMENTE LaVORO ADA 30ANNI CON HANDICAP E HO TROVATO TANTA VITA E UMANITA
IN QUESWLLI CHE MOLTI VORREBBERO UCCIDERE


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