L'8 marzo 2008 ricorre il centenario della "giornata internazionale della donna". Anche se è ovvio e risaputo desidero ricordare che cento anni fa sono morte in una fabbrica 129 operaie per chiedere i loro diritti. E' deludente constatare che si preparano le solite manifestazioni stereotipate: conferenze, mimose, balli, cene per sole donne. Mi pare che dovrebbe essere venuto il momento di prendere con più serietà questa data. Bisogna agire e fare qualcosa di tangibile, di concreto per tutte le donne. Spero che l'8 marzo, quest'anno sia destinato a contare di più.
LA VIOLENZA SULLE DONNE
Perché non si fa qualcosa contro la violenza sulle donne? Oltre che fuori dall'ambiente domestico penso che è in famiglia che si consumano le maggiori violenze. Per vergogna, per un malinteso senso del pudore ed anche perché si sentono isolate, le donne difficilmente denunciano i loro aguzzini: marito, padre, fratello.
A volte la violenza non è fisica, ma psicologica. Si tiene la donna in uno stato di soggezione, impedendole di esprimersi, di avere delle idee, tenendola isolata e non permettendole di avere relazioni. Bisogna avere il coraggio di denunciare gli abusi, ma per fare questo occorre che la donna possa usufruire di una rete di soliderietà. Occorre, altresì, che ci siano leggi adeguate per proteggere tempestivamente la donna e farle anche avere aiuti economici per ricominciare una nuova vita. Si pensa che le violenze vengano perpetrate in maggiore percentuale nelle famiglie meno abbienti e nel Sud Italia. Non sempre è così. Le violenze sulle donne si verificano anche in famiglie di professionisti con un livello economico medio-alto e che vivono al Nord Italia. Ancora oggi, dopo gli anni 60 e 80 e la rivoluzione femminista, molti uomini non hanno cambiato mentalità. Non hanno capito che la donna è cambiata e anche loro devono cambiare.
ABORTO: la nuova inquisizione
Ferrara nel suo giornale Il foglio, punta il dito sulla legge 194. Non mi sembra corretto che l'obiezione di coscienza (in questo caso l'imposizione di coscienza) si traduca nel boicottaggio strisciante di una legge. Che cosa dovrebbero fare secondo Ferrara le donne? Tenersi una gravidanza indesiderata o abortire in clandestinità, come si faceva prima del 1978? E' giusto che una donna che ha appena abortito venga tallonata e interrogata dai poliziotti come se fosse una criminale? Mi faccio questa domanda: perchè alcune persone vogliono portare le donne nel Medio Evo? Forse Ferrara e i suoi compagni sono stati pagati dal cardinale Ruini? O dal Papa B:16?
Non ci sono passi verso la conquista della libertà che non abbiano un prezzo e sorprende che molti si nascondano dietro il velo dell'ipocrisia e dell'omologazione.
LE DONNE LA CARRIERA E LA POLITICA
Le donne italiane, nonostante gli ottimi risultati scolastici (superiori a quelli dei loro colleghi maschi) hanno grandi difficoltà a raggiungere ruoli direttivi. Per quanto riguarda la politica, poche donne sono candidate e ancora meno elette. Da questo blog chiedo a tutti gli eletori di votare più donne alle prossime elezioni.
L'Italia ha urgente bisogno di valorizzare i meriti e i talenti femminili. Le discriminazioni contro l' "altra metà del cielo" penalizzano la politica e l'economia.
LA VIOLENZA SULLE DONNE
Perché non si fa qualcosa contro la violenza sulle donne? Oltre che fuori dall'ambiente domestico penso che è in famiglia che si consumano le maggiori violenze. Per vergogna, per un malinteso senso del pudore ed anche perché si sentono isolate, le donne difficilmente denunciano i loro aguzzini: marito, padre, fratello.
A volte la violenza non è fisica, ma psicologica. Si tiene la donna in uno stato di soggezione, impedendole di esprimersi, di avere delle idee, tenendola isolata e non permettendole di avere relazioni. Bisogna avere il coraggio di denunciare gli abusi, ma per fare questo occorre che la donna possa usufruire di una rete di soliderietà. Occorre, altresì, che ci siano leggi adeguate per proteggere tempestivamente la donna e farle anche avere aiuti economici per ricominciare una nuova vita. Si pensa che le violenze vengano perpetrate in maggiore percentuale nelle famiglie meno abbienti e nel Sud Italia. Non sempre è così. Le violenze sulle donne si verificano anche in famiglie di professionisti con un livello economico medio-alto e che vivono al Nord Italia. Ancora oggi, dopo gli anni 60 e 80 e la rivoluzione femminista, molti uomini non hanno cambiato mentalità. Non hanno capito che la donna è cambiata e anche loro devono cambiare.
ABORTO: la nuova inquisizione
Ferrara nel suo giornale Il foglio, punta il dito sulla legge 194. Non mi sembra corretto che l'obiezione di coscienza (in questo caso l'imposizione di coscienza) si traduca nel boicottaggio strisciante di una legge. Che cosa dovrebbero fare secondo Ferrara le donne? Tenersi una gravidanza indesiderata o abortire in clandestinità, come si faceva prima del 1978? E' giusto che una donna che ha appena abortito venga tallonata e interrogata dai poliziotti come se fosse una criminale? Mi faccio questa domanda: perchè alcune persone vogliono portare le donne nel Medio Evo? Forse Ferrara e i suoi compagni sono stati pagati dal cardinale Ruini? O dal Papa B:16?
Non ci sono passi verso la conquista della libertà che non abbiano un prezzo e sorprende che molti si nascondano dietro il velo dell'ipocrisia e dell'omologazione.
LE DONNE LA CARRIERA E LA POLITICA
Le donne italiane, nonostante gli ottimi risultati scolastici (superiori a quelli dei loro colleghi maschi) hanno grandi difficoltà a raggiungere ruoli direttivi. Per quanto riguarda la politica, poche donne sono candidate e ancora meno elette. Da questo blog chiedo a tutti gli eletori di votare più donne alle prossime elezioni.
L'Italia ha urgente bisogno di valorizzare i meriti e i talenti femminili. Le discriminazioni contro l' "altra metà del cielo" penalizzano la politica e l'economia.
11 commenti:
Spazio alle donne brave e a tutte le altre persone con merito, indipendentemente da sesso, religione, età, censo, ecc. No ai "panda", si alla Bravura!
Magari mi attirerò l'ira di qualche femminista, ma credo che le donne in politica non siano poi tanto discriminate. Piuttosto, ce ne sono talmente poche che si propongono che i partiti sarebbero ben felici di averne di più... Almeno secondo la mia piccola esperienza, ma potrei sbagliarmi. Più che una questione di femminissmo ne farei una questione di merito, come dice Federico. Non spingiamo le donne perchè sono donne, ma facciamolo se sono brave.
è grazie a questi discorsi che le donne sono discriminate nei posti di potere e responsabilità. cosa vorreste dire, che di donne a livelli dirigenziali ce ne sono poche perchè non sono brave? parlate perchè non sapete cosa significa essere discriminati
Tutti, in qualche misura, per qualche motivo, siamo stati discriminati almeno una volta, x cui non puoi dire "voi che ne sapete?!"...
Detto questo, io sono contrario alle discriminazioni "al rovescio", ossia dare qualcosa a qualcuno perchè "diverso". Questa secondo me, è la forma di razzismo peggiore, perchè mascherata dal "buonismo istituzionalizzato".
Federico mi ruba sempre le parole di bocca :-)
Io non voglio discriminazioni "al rovescio".Ci mancherebbe! Noi donne non siamo "diverse" in quanto donne. E' vero però, che x secoli siamo state discriminate. Penso che molte donne brave si potrebbero proporre come candidate nei vari partiti, se ci fossero le condizioni. Detto questo anch'io dico SI ala BRAVURA di uomini e donne, bianchi, neri, cattolici, protestanti ecc. L'anonimo dice delle cose interessanti. Ma perché non si firma?
mi trovano d'accordo le considerazioni fatte dal signor zuliani e dal signor lorenzetti. Almeno a verona la discriminazione contro le donne è quasi del tutto debellata. Le donne propositive sono più che accettate, sono invocate. Peccato ce ne siano poche, però.
Un dato che può far riflettere, è che nella mia facoltà di scienze politiche a Padova il rapporto numero di donne e numero di uomini è in modo schiacciante a loro favore(5 a 2).Quindi fa ben sperare le femministe in un capovolgimento di ruoli tra non più di trent'anni.
Io abito in Sicilia (una terra splendida) però, purtroppo da noi non è come a Verona. La discriminazione da noi esiste ancora, anche se si stanno compiendo passi "da gigante". Sono le donne che desiderano essere "invisibili" e spero che in Sicilia tutto questo in un futuro prossimo finirà.Anche nel vostro sito non vedo la presenza di molte donne e ragazze. Mi sarebbe piaciuto, per il mio articolo, il commento di qualche donna.
Appunto, e torno al discorso fatto prima: non molte donne si interessano alla politica!
Per questo sono contrario alle quote rosa, la presenza femminile è proporzionale unicamente alla quantità di donne che intendono mettersi in gioco. Se una donna volesse entrare in un partito e ciò le fosse impedito sarei il primo ad indignarmi, ma non è questo che accade (non so in Sicilia, ma a Verona no di certo)
La Sicilia ha già avuto ed avrà per la seconda volta un'autorevole candidata alla presidenza della regione. La precedente è stata scelta pure attraverso le cosidette primarie. In Veneto, terra che amo anche perché mi ha dato il pane nel 2004 avendoci lavorato, non mi sembra ci siano state donne alla guida né della coalizione di sinistra né di quella di destra. Sbaglio?
In Sicilia abbiamo una candidata donna di tutto rispetto per la guida della regione, spero solo che sia votata e che non succeda come per la passata legislatura che hanno votato un uomo di poco conto (vedi le conseguenze)a una donna in gamba e dal passato pulito.Faccio appello alle donne siciliane (siamo più degli uomini) affinchè possiamo essere rappresentate meglio votando una donna in gamba. Spero che non si facciano illudere dalle promesse effimere (e non vere) di un posto di lavoro o di altri aiuti assistenzialistici e che in Sicilia possa splendere una bella e calda PRIMAVERA di pulizia e moralità.
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