mercoledì 12 marzo 2008

PERCHE' MUSHARRAF NON E' DIFENDIBILE

di Gohan

In un suo post scritto dopo le elzioni che si sono tenute in Pakistan, che hanno visto l'affermazione del Pakistan People’s Party (PPP) della defunta Benazir Bhutto e la sconfitta del PML (Q) del Presidente Musharraf, l'amico Federico Zuliani (il direttore di questo sito) in sintesi sostiene che la sconfitta di quest'ultimo rappresenta un danno per l'Occidente. La tesi è che pur non essendo un democratico era dalla parte dell'Occidente nella lotta contro i fondamentalisti islamici, che l'efficacia dei nuovi governanti su questo versante è tutta da dimostrare e che una eventuale presa del potere da parte dei fondamentalisti oltre che rendere più insicuri noi, in ultima battuta, sarebbe controproducente anche per la popolazione stessa, in virtù del fatto che verosimilmente la situazione per quel che concerne i diritti e le libertà peggiorerebbe ulteriormente.
Personalmente non sono d'accordo.

Benazir Bhutto aveva ereditato la leadership del PPP dopo l'assassinio del padre Ali Bhutto (che era stato Primo Ministro), avvenuto nel 1979 per mano del generale Zia-Ul-Haq. Dopo un periodo passato in esilio nel Regno Unito nel 1988, dopo la morte di Zia-Ul-Haq, partecipò alle elezioni e le vinse, diventando Primo Ministro all'età di 35 anni, carica che ricoprì dal 1988 al 1990 e dal 1993 al 1996, quando fu destituita perchè accusata di corruzione. In conseguenza di ciò abbandonò il Paese vivendo per otto anni all'estero. Era tornata in Pakistan dopo una trattativa condotta da Condoleeza Rice perchè l'amministrazione Bush non ne poteva più dell'inefficienza e della totale mancanza di risultati da parte del corrotto governo di Musharraf proprio sul terreno del contrasto al fondamentalismo islamico, situazione che gli Stati Uniti non erano più disposti a tollerare.

E' stata l'elite militare che è al potere dal 1976 (e della quale Musharraf ha sempre fatto parte) ad "inventare" (sfruttando i finanziamenti sauditi) i Talebani, con lo scopo di destabilizzare e controllare attraverso di essi il vicino Afghanistan. Apparentemente, dopo l'attentato alle Twin Towers avvenuto l'11 settembre del 2001, Musharraf si era schierato dalla parte dell'Occidente nella lotta contro Al Qaida ed il fondamentalismo islamico, ma di fatto il famigerato sistema delle madrasse (le scuole coraniche dove i fondamentalisti formano i futuri terroristi) non è stato minimamente toccato, e si è lasciato che i fondamentalisti continuassero a controllare il Waziristan (i Territori Tribali Pakistani), rinunciando a combatterli e anzi stipulando accordi con loro. All'indomani dell'11 settembre, dopo aver ricevuto 2 miliardi di dollari da Colin Powell per combattere i terroristi (cifra che si è quasi interamente intascato), ha licenziato i generali più compromessi con Al Qaida ma li ha lasciati agire indisturbati. I servizi segreti pakistani (Isi) hanno al loro interno vasti settori che appoggiano al Qaida e i fondamentalisti, fatto confermato durante la vicenda della Moschea Rossa dello scorso anno.

Complessivamente Musharraf ha ricevuto negli ultimi sei anni dall'amministrazione Usa 10 miliardi di dollari.
Il fatto che nel 2007 il numero degli studenti delle scuole coraniche della setta Deobandi (che ha ispirato i Taleban afghani) sia raddoppiato rispetto all'anno precedente è emblematico del totale fallimento del regime di Musharraf nella lotta al terrorismo.

Come ha scritto il giornalista Carlo Panella, grande esperto di geopolitica, «Per 40 anni (il Pakistan) lo era stato (instabile) solo ed esclusivamente a livello di vertice, di gruppi di potere. Oggi è instabile a livello di massa, politico e sociale. Un record del satrapo Musharraf».

Stanchi di tutto questo gli Usa hanno fatto di tutto (come ha ammesso pubblicamente John Bolton) per far tornare in Pakistan la Bhutto e l'hanno apertamente sostenuta.

Traducendo il pensiero dell'amministrazione Bush: "Passi appoggiare un regime palesemente non democratico (in nome della realpolitik e in deroga alla dottrina neocon) se questo contrasta efficacemente il terrorismo islamico, ma foraggiare con miliardi di dollari un regime illiberale (essendo per questo oggetto di una critica feroce) che combatte i fondamentalisti solo a parole e a livello pratico non produce alcun risultato apprezzabile non ha alcun senso!".

D'altra parte la Bhutto è sempre stata feroce nei confronti dei fondamentalisti (che la odiano da sempre) e aveva promesso nei loro confronti, a differenza di quanto fatto da Musharraf, una vera lotta senza quartiere. E' praticamente certo che nel suo omicidio siano coinvolti, oltre che i fondamentalisti, anche esponenti dei servizi segreti.

Anche io come il mio amico Federico sono convinto che il contrasto al terrorismo sia un fatto importantissimo e che riguardi assai da vicino la nostra sicurezza, ma proprio per questo Musharraf risulta indifendibile, perchè al contrario di quanto ha fatto credere in modo cialtronesco e superficiale la maggioranza dei media nei fatti non si è affatto impegnato nella lotta contro il fondamentalismo che anzi, rispetto a sei anni fa, in Pakistan è oggi più forte.

4 commenti:

Federico Zuliani ha detto...

Ringrazio Gohan x la citazione, addirittura un articolo x rispondermi, mi sento superonorato, lo dico seriamente! Cmq ci terrei a precisare, se non fosse abbastanza chiaro, che il mio scritto non voleva certo essere uno sperticato elogio a Musharraf ed alla sua politica. Cercavo solamente di dire che, secondo me, il generale poteva avere un effetto deterrente, che magari potrebbe non avere un governo si democratico, ma decisamente debole ed impotente contro il fondamentalismo. Ciò detto, penso sia inutile dover star qui a ribadire che la democrazia, pur con tutti i suoi difetti, è certamente meglio che una dittatura militare e repressiva, ma lo faccio a scanso di equivoci.

Anonimo ha detto...

Un articolo molto bello, complimenti ad Alex... I media italiani fanno schifo perchè non ti spiegano mai come stiano davvero le cose, magari in modo un pochino critico.
Così la gente rimane ignorante, a parte qualche 'impressione' che si forma a partire dalla sonnacchiosa visione di qualche frettoloso tg. Meno male che c'è gente come te che invece si informa criticamente e cerca di mettere a disposizione di tutti in modo chiaro degli spunti per farsi un'opinione sensata.
Poi, nel merito, la penso esattamente come te. E' da tempo che crescono i miei dubbi sulla politica estera americana...

Anonimo ha detto...

per Fede:
"Ciò detto, penso sia inutile dover star qui a ribadire che la democrazia, pur con tutti i suoi difetti, è certamente meglio che una dittatura militare e repressiva, ma lo faccio a scanso di equivoci."
Conoscendoti questo era ovvio, ho capito benissimo quello che volevi dire...
E' che con il mio post volevo semplicemente mettere in evidenza come (ad opinione della stessa amministrazione Bush) Musharraf, usando l'espressione che hai usato tu, e al contrario di quello che si potrebbe pensare ascoltando i principali media, non si sia dimostrato un efficace deterrente nei confronti dei fondamentalisti (anzi...), facendo venire meno l'unico argomento per il quale si poteva pensare di difenderlo...

Aggiungo inoltre che Musharraf ha instaurato rapporti molto stretti con la Cina in funzione anti-India, e alla luce della campagna che conduci sul tuo blog in favore del Tibet, direi che per te potrebbe rappresentare da solo un ottimo motivo per avere un giudizio negativo nei suoi confronti...

Anonimo ha detto...

per Francesco:
ti ringrazio per l'apprezzamento che hai dimostrato nei confronti del mio post, ma i tuoi complimenti sono immeritati...
Mi sono semplicemente limitato a leggere qualche buona fonte e a riportarla!:-)


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