mercoledì 16 aprile 2008

VINCITORI E VINTI

di Federico Zuliani

Le Elezioni Politiche, ormai lo sanno anche i sassi, le ha vinte Berlusconi, con il forte contributo della Lega Nord e l’importante appoggio del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo.
Ma, a livello “personale”, ci sono diversi vincitori e vinti, da una parte e dall’altra, e pure chi ha “pareggiato”; facciamo una panoramica…

VINCITORI:

Silvio Berlusconi: Ancora una volta è lui ad avere i sondaggi buoni, è ancora lui a ridare speranza agli italiani, che lo votano in massa. Risultato? Vittoria e maggioranza sicura anche al Senato, nonostante il Porcellum. In 5 elezioni, il Cavaliere ha vinto 3 volte, e le altre due ha perso pur prendendo più voti dell’avversario. C’è da aggiungere qualcosa?!?

Umberto Bossi: Lega Nord ai massimi storici nel Terzo Millennio, era dai ruggenti Anni Novanta che non c’era un successo del genere. Con l’aggiunta dello sfondamento nelle regioni “rosse” e nell’Italia Centrale. Che chiedere di più?!

Antonio Di Pietro: La “sua” coalizione ha perso le elezioni, ma l’Italia dei Valori ha raggiunto un successo importante, superando il 4% e guadagnando una buona truppa parlamentare. Tonino cavalca giustizialismo ed anti-politica, e tra grilli parlanti e sparlanti, i “v-dayisti” li catalizza lui.

VINTI:

Fausto Bertinotti: La Sinistra – sinistra scompare dal Parlamento, perdendo i ¾ dei voti “sulla carta” da cui partiva. Era previsto un fisiologico calo, tutti comunque li vedevano almeno al “fatidico” 8%, al loro interno si sarebbero accontentati del 6%. Si ritrovano con 3%, e Fausto paga in primis, ma con lui cadono Alfonso Pecoraro Scanio, Franco Giordano, Fabio Mussi e Cesare Salvi.

Enrico Boselli: Nonostante Gesù dalla propria parte, i campioni del laicismo sapevano bene che difficilmente avrebbero centrato il quorum. Il problema è che non hanno centrato nemmeno il salvifico u1%, che garantisce i rimborsi elettorali. E intanto, i loro “compagni” all’ombra del Cavaliere, guideranno il Paese…

Daniela Santanchè: La “Destra – Billionaire” rimane al palo, e con lei la propria paladina, la miliardaria nì-global che forse al Cavaliere avrebbe fatto bene a darla…ammesso che Silvio il Giovane l’avesse mai veramente voluta…E con lei tracolla pure Storace, che se gli va bene può fare l’assessore al Comune di Roma. Un bel passo avanti per un ex onorevole, ex Ministro, ex Presidente di Regione…

“PAREGGISTI”:

Pier Ferdinando Casini: Voleva fare l’ago della bilancia al Senato, ma coi sui miseri tre senatori (di cui uno è Cuffaro…) dovrebbe allearsi alla tanto vituperata Lega e al PD per potersi finalmente sbarazzarsi di Berlusconi (alla faccia della gratitudine…). Bisogna anche dire, però, che non è comunque stato spazzato via come Bertinotti e compagni, e la sopravvivenza è già qualcosa, di questi tempi…

Gianfranco Fini: Il Partito della Libertà prende più voti della somma da cui partivano FI e AN, la coalizione vince e lui sarà quasi sicuramente il nuovo Presidente della Camera dei Deputati. Però, dopo la vittoria, non se l’è filato nessuno, e se il risultato del PdL è un po’ inferiore alle attesa, mentre la Lega è andata alla grande, è perché una buona parte dei “suoi” elettori non ha digerito la “fusione” ed ha incanalato la protesta verso il partito di Bossi. Rimandato a quando il PdL sarà in tutto e per tutto un partito, strutturato e digerito dal popolo della destra.

Marco Ferrando e Flavia D’Angeli: I loro rispettivi partiti, combinati insieme, avrebbe superato l’1%, garantendogli il rimborso elettorale. Il risultato è comunque importante, è costato l’esclusione anche dalla Camera de la Sinistra, l’Arcobaleno e fatto ripensare chi ha archiviato in fretta e furia “falce e martello”.

Oliviero Diliberto: A proposito di “falce e martello”, tra gli arcobalenisti era quello più restio a mandarli in soffitta e ciò, unito al fatto di non essersi candidato, fa sia che tra i leader della fu “Sinistra di Governo”, sia l’unico a poter mantenere la guida del proprio partito. Se non fosse per la disfatta elettorale, sarebbe quasi un vincitore…

24 commenti:

Anonimo ha detto...

L'assenza totale della sinistra massimalista nei due rami del parlamento mi fa un pò di paura...ora a loro sono rimasti solo i sindacati(e la magistratura, e le coop, ecc.), in grado di bloccare il paese appena lo vogliono. Spero che la ragion di Stato abbia la meglio...

Mi è piaciuta l'idea di Veltroni di creare un governo ombra..(scopiazzando dagli inglesi...)

Forza Silvio, se pò fà!

Anonimo ha detto...

Il risultato delle elezioni mi lascia un pò perplessa. Posso anche "capire" le ragioni del Nord che hanno dato un forte contributo alla lega di Bossi. In quanto siciliana non capisco i miei conterranei che massicciamente votano per Raffaele Lombardo. Si parla di autonomia, ma di che cosa, mi domando? La Sicilia non è già una regione autonoma? Penso che il degrado del sud e della Sicilia sia dovuto al fatto che molti ancora oggi non votano "liberamente". Cuffaro non era stato condannato per mafia? Non ha amministrato male la regione Sicilia?non capisco come ha fatto ad avere più voti che nella trascorsa legislatura e accedere al senato. Lombardo ha avuto il doppio dei voti del tandem Anna Finocchiaro e Rita Borsellino. Questi risultati mi lasciano trasecolata. Quando ci sarà in Sicilia un vero cambiamento? Capisco che gli altri siciliani mi "linciano" moralmente quando sentono che la penso in questo modo. Non posso, comunque, esprimermi in un modo diverso. Spero sempre in futuro in un cambiamento auspicato da Sciascia, Vittorini ecc e che la mia meravigliosa terra possa finalmente rifiorire.

Anonimo ha detto...

Il governo ombra lo aveva già fatto Occhetto nell'89, ma forse yuri è troppo giovane per ricordarlo :)

Sara Sara, ma dove vivi?!?!?
Mangano un eroe e ai giudici il test per vedere se sono sani di mente, questi sono i messaggi di libertà.

Comunque ho sentito Lombardo a radio24 e sinceramente non mi è sembrato male.
Tra l'altro mi risulta che (lui si) è sempre stato assolto dalle accuse che gli sono state mosse senza prescrizioni né patteggiamenti tanto che è riuscito a reclutare dei magistrati siciliani nel suo gruppo.

Anonimo ha detto...

Io Casini lo metterei fra i perdenti... Al di là del risultato percentuale, è fallito il suo progetto politico. Contava nel pareggio al Senato per essere determinante e far cadere il progetto del PDL, mentre è avvenuto il contrario e si è dimostrato che l'elettorato di centrodestra la pensa diversamente da Casini riguardo al partito unico.

Detto questo, considero la mancanza dei comunisti in Parlamento una conquista del nostro paese. La sinistra massimalista non ha mai arricchito il dibattito politico, e la sua mancanza sarà soltanto un importante passo verso il seppellimento definitivo di un'ideologia mostruosa.

Il problema è che, come dice Yuri, in cauda venenum. Credo anch'io che si organizzeranno in movimenti extraparlamentari per urlare nelle piazze quello che non gli sarà permesso dire alla Camera. Ma lasciamoli urlare il loro canto del cigno, e speriamo che Berlusconi faccia come la Thatcher e abbia il coraggio di tirare diritto.

Sul successo della Lega dico solo che i motivo sono, principalmente, 2: la catalizzazione della protesta antipolitica (il che in un certo senso è un inspiegabile paradosso, dato che la Lega è un partito come gli altri, a parte le parolacce) e la voglia di federalismo. Il secondo è un motivo nobile: speriamo che porti dei frutti a livello di riforme.

Federico Zuliani ha detto...

Sara Sara, ma dove vivi?!?!?
Mangano un eroe e ai giudici il test per vedere se sono sani di mente, questi sono i messaggi di libertà.

Eccoli qua gli argomenti "democratici"...
Continuate così, e continuerete a perdere...

Anonimo ha detto...

Hanno perso i veri liberali, di destra innanzi tutto! Ha perso la legge, che viene applicata solo quando fa comodo al potente di turno. Hanno perso le istituzioni, calpestate ancora una volta da politicanti indifferenti alle idee. Berlusconi, Fini, Lombardo, Bossi sono i vincitori di questa tornata elettorale? Veltroni no? Anche lui è riuscito nel suo intento di distruggere la sua ex coalizione e l'intera sinistra a partire da quella più liberale per finire con quella socialista e comunista. Hanno vinto quelli che vogliono continuare a decidere chi e come deve entrare nel parlamento affinché questo sia tutt'altro che luogo in cui si parla per legiferare, ma un votificio nelle mani di quello che dovrebbe essere l'esecutivo. Quale scuola liberale è mai stata condiscentente con il potere, con i monopolisti, con i politicanti, con gli affaristi, con i clericali, con i corrotti ed i corruttori? La scuola liberale alla quale faccio riferimento è quella da sempre più intransigente nel contrastare tutto ciò: la scuola di Ernesto Rossi, di Salvemini, di Parri, del Partito d'Azione.

Anonimo ha detto...

Troppo pessimista. Il Berlusca ha già detto che abolirà immediatamente l'ICI sulla prima casa e detasserà gli straordinari. Sono due misure molto interessanti, soprattutto se pensiamo che la prima (da quello che ho sentito a Porta a Porta) costringerà i Comuni a una più austera politica di bilancio. Questo, almeno, è liberale, per il resto si vedrà.

Sulla vecchia questione giudiziaria di Berlusconi, credo di averne le palle piene di questi discorsi. A me interessa il comportamento del Governo, dato che non mi fido della magistratura italiana neanche un po'.

Un'ultima cosa, poi, su Veltroni: ha fatto un'opera stupenda di igiene politica. E' vero, come dici tu, che ha fatto fuori i socialisti e i comunisti, ma io come ho già detto giudico molto positivamente questa cosa.

Sogno che l'Italia vada verso il medello americano, basato sul bipartitismo, sulle primarie e sulle preferenze.

Anonimo ha detto...

MaxMex concordo in tutto
non sopporto gli ideologi integralisti, soprattutto quando si dicono liberali, sognano l'America e non capiscono che senza il rispetto delle regole non può esistere liberalismo.
Come disse Montanelli, queste sono "parodie di liberali"

ps
Federico Zuliani, io non so nemmeno chi tu sia, quindi quando vuoi controbattere a un mio commento impara ad argomentare che la campagna elettorale è finita.

Anonimo ha detto...

Prendete appunti, ragazzi, Matteo Merlin ci insegna cos'è il liberalismo.

"Senza rispetto delle regole non c'è liberalismo": ma di quali regole parli? E' avvenuto un colpo di Stato? Io non l'ho visto...

PS: per favore non rispondere ricominciando con la nenia dei processi di Berlusconi, rischio di addormentarmi sulla tastiera...

Anonimo ha detto...

I cantori del legalismo etico sono quanto di più lontano dal liberalismo (e di vicino al fariseismo) possa esserci.
Le "regole" vanno prima sottoposte al vaglio della coscienza morale, per essere rispettate.
Gli esiti potenzialmente totalitari del consenquenzialismo non cessano di lasciarmi esterrefatto.

Anonimo ha detto...

...e in tempi di relativismo morale tutti sono "liberi" di fare come meglio credono, adattando le regole alla propria moralità...

ps
anche a me il consequenzialismo fa paura, come quando si afferma che lo spinello è l'anticamera dell'eroina

Anonimo ha detto...

Ogni misura liberale del nuovo governo sarà la benvenuta, ma credo che difficilmente ne vedremo. I provvedimenti di cui parla /\rgo mi sembra che non si possano annoverare né tra quelli liberali né tra quelli illiberali, sono semplicemente neutri da questo punto di vista. L'abolizione dell'ICI sulla prima casa la condivido, sulla detassazione degli straordinari affermo che misura liberista (non liberale, c'è differenza, come ci insegna Croce, padre di ogni liberalismo antifascista) da adottare sarebbe la detassazione di ogni reddito.
Non ho citato nessuna "questione giudiziaria di Berlusconi", poiché anch'io non sopporto più di sentire parlare di questa roba. Parlo proprio del "comportamento del Governo", avendo conosciuto già cosa sono capaci di fare Berlusconi, Bossi, Fini e Lombardo. Neanch'io mi fido della magistratura intesa come corpo unitario del potere giudiziario italiano, ma questi che hanno vinto ora proprio sulla giustizia non hanno fatto le leggi ad personam, invece che la separazione delle carriere la volta scorsa?
L'igiene politica di cui parla /\rgo, se fosse stata effettuata attraverso una corretta competizione, l'avrei apprezzata (non condivisa per ciò che riguarda il Partito Socialista, per cui ho votato). Invece affermo che c'è stato un vero e proprio colpo strisciante di stato iniziato con la porcata di Calderoli e finito con il risultato delle scorse elezioni.
Anch'io condivido la speranza di un cammino verso il modello anglosassone (quello statunitense ne è un esempio) e sono per il bipartitismo, le primarie e, ovviamente, per le preferenze in un sistema uninominale. Cosa di tutto ciò abbiamo in Italia? La citazione montanelliana di matteo la condivido, pur pensando che pure Montanelli di liberale avesse ben poco, ma questi di oggi sono ancora peggio.
Come mi insegnano Pareto e Gobetti, ognuno può darmi lezioni di liberalismo, anche comunisti o addirittura fascisti, quando questi "illiberali" sanno interpretano il cambiamento sociale e scelgono azioni volte alla trasformazione liberale. Il liberalismo è flusso, non sistema, non può mai essere sistema ideologico, né mai appiattirsi alle misure liberiste.
Invito francesco, che non vede il colpo di stato, a leggere il mio articolo su Pannella ed il "male minore", che sembra abbia commentato senza vagliarne le argomentazioni pannelliane, che si possono condividere o meno, ma non si possono liquidare sordamente dicendo che bisogna scegliere tra i compari Veltroni e Berlusconi.
Ad ismael dico che vado fiero da mezzo ebreo del mio fariseismo, che mi appare più liberale dell'atteggiamento di chi rispetta le regole solo quando gli convengono o quando aristocraticamente lo convincono. Se non si condivide una legge essa va ovviamente disobbedita, ma pubblicamente e battendosi politicamente per cambiarla. La Costituzione (che non condivido in molte parti poiché frutto di un compromesso tra democristiani, liberali e forze politiche ormai battute dalla storia quali i socialcomunisti) continua ad essere calpestata quotidianamente dal 1948 , ma questi di oggi, oltre a farne carta straccia, ne hanno un disprezzo al limite dell'ossessione maniacale come disprezzano ogni legge, comprese quelle da loro prodotte. Che senso ha ogni riforma quando non si applica la legge se non quando conviene al potente? Come possiamo comprendere pragmaticamente se una legge va bene se non applicandola? In base alle dichiarazioni di chi la produce?

Anonimo ha detto...

"Che senso ha ogni riforma quando non si applica la legge se non quando conviene al potente? Come possiamo comprendere pragmaticamente se una legge va bene se non applicandola? In base alle dichiarazioni di chi la produce?"

Vedi, la differenza fra me e te è che tu ritieni che il potere possa essere buono o cattivo, a seconda di come lo si usa e di chi lo detiene, mentre io non credo nel legalismo, nel mito del governante illuminato e, ormai, nemmeno nella democrazia sociale, per il semplice motivo che il Governo è SEMPRE mosso da interessi oligarchici. Il vostro, cari Massimo e Matteo, mi pare il manifesto di un positivismo giuridico in cui non credono più nemmeno i magistrati.

Ismael cercava solo di dirvi che la legge, per coma la intendete voi, è un feticcio, un idolo. Tratto distintivo dei liberali dovrebbe essere invece, secondo me, la diffidenza tout court nei confronti del potere, dello Stato, della legge scritta. E' per questo che il massimo che mi aspetto da un Governo è che rompa meno possibile i coglioni alla gente. Se, poi, tutti i suoi componenti sono dei banditi, poco male: ab assuetis non fit passio.

Anonimo ha detto...

/\rgo, il potere, per me, è sempre "cattivo"! Esso non va usato e, quindi, non può essere usato bene, neppure se un santo lo avesse a disposizione! Sono un mezzo ebreo fariseo antiidolatra e dovrei credere nel mito "del governante illuminato" o in quello della "democrazia sociale"? E' ovvio che "il Governo è SEMPRE mosso da interessi oligarchici". Mi sembra di aver citato Pareto (sul quale ho fatto la tesi di laurea) e, quindi, dovrei ben saperlo. Positivismo giuridico? Io? Legge idolatrata? Solo perché dico che va "religiosamente" applicata per comprendere P-R-A-G-M-A-T-I-C-A-M-E-N-T-E se produce effetti accettabili o meno?
Il liberale diffida del potere, non dello Stato. Vede le leggi come strumenti di volta in volta migliorabili, modificabili a seconda degli scopi da perseguire e dei risultati che esse ottengono. Quello che tu dipingi, più che un liberale è un libertarian. Il nuovo Governo mi sa che romperà alla grande! E non ci sarà neppure un forte partito che lo avverserà in Parlamento. Non sto parlando di buoni contro cattivi, ma di interessi coalizzati che si contrappongono come in ogni sistema occidentale. Qui in Italia non si contrappone mai nulla e nessuno. Berlusconi e Bossi hanno recitato bene la parte di essere antisistema, per poi gestire il potere in consorzio con tutti gli altri poteri, magistratura compresa.

Anonimo ha detto...

E' appunto per non negare l'esistenza di una legge morale oggettiva, in condizione di potenziale obizione di coscienza rispetto alla norma positiva, che personalmente rigetto il relativismo morale. Discorso lungo (e da me ampiamente esaminato in modesti scritti presenti sul blog).
Sul consequenzialismo temo di essermi spiegato male: esso riguarda le etiche che giudicano della bontà di un'azione esclusivamente dalle sue conseguenze - come l'utilitarismo, l'edonismo o il pragmatismo. Poco a che vedere con l'esempio portato da lei, dottore, che rimanda invece alla classica retorica proibizionista (la quale aborro con tutto il cuore).
Quello che, per contro, la pubblicistica antiproibizionista manca quasi sempre di sottolineare è che sarà anche indimostrabile il nesso di causalità canna->eroina, ma è molto meno peregrino quello retroverso, eroina->canna. Difficilmente un tossicomane inizia dalla pera. Altro discorso lungo assai, quest'ultimo.

Anonimo ha detto...

Sinceramente la mia intenzione non era quella di menarla sul liberalismo, fariseismo, consequenzialismo ecc. ecc.
Cercavo, provocando, di capire il perché Silvio Berlusconi riesca a fare così breccia, al limite del fanatismo, tra molti giovani liberali (o che per lo meno così si definiscono).
Perchè il PDL dovrebbe rappresentare meglio i liberali del PD?

ps
"le etiche che giudicano della bontà di un'azione esclusivamente dalle sue conseguenze"

infatti i proibizionisti (che aborro quanto lei, dottore? professore?) affermano la cattiveria dell'azione "spinello" proprio perché le sue conseguenze sono "eroina" quindi l'esempio calza a pennello, proprio nella retorica proibizionista, che poi diventa legge purtroppo.
Poi sul resto del discorso [OT] bisognerebbe avere dei dati, cosa che io non ho, ma evidentemente lei si.

Federico Zuliani ha detto...

"Federico Zuliani, io non so nemmeno chi tu sia"

Io invece so bene chi sei tu: un emerito SIGNOR NESSUNO che non sa niente e vuol dare lezioni, tipico da snob finto-intellettuale della sinistra all'amatriciana...

"quando vuoi controbattere a un mio commento impara ad argomentare che la campagna elettorale è finita"

Quello che è partito con argomenti da campagna elettorale, perchè di veri non aveva, sei stato proprio tu...

alessandro polcri ha detto...

sono abbastanza sicuro che Casini da anni stia progettando di fare del centro l'ago della Bilancia che pende a sinistra.

una delle motivazioni è l'affinità che il neo -suocero di Casini ha con la finanza Rossa.(affare Mps)(BNL)

L'appoggio dello stesso Caltagirone alla carica di Sindaco per Veltroni.

L'altra è l'inopinabile incapacità di casini di scavallare la poltrona si Silvio che oggi come oggi sembra sempre più salda.

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo. L'UDC è ormai un partito di centrosinistra che pesca fra i margheritini delusi. La parte destra del partito di Casini l'ha abbandonato da tempo.

@Maxmex: infatti io sono libertario, non liberale :-)

@Matteo: Io sono convinto che Berlusconi, nel suo profondo, sia davvero antistatalista. Non sarà perfetto (quale politico lo è?) ma attualmente è lui secondo me il riferimento più credibile e solido per i liberali.

Anonimo ha detto...

Non nego "l'esistenza di una legge morale oggettiva", semplicemente affermo che sia "difficile" conoscerne il contenuto a noi comuni mortali. Sto ad un relativista come Socrate stava ad un sofista. La mia etica è tutt'altro che consequenzialista. Non giudico la "bontà di un'azione esclusivamente dalle sue conseguenze". Giudico la bontà degli obiettivi di una legge dalle intenzioni di chi la produce. Giudico l'efficacia dal suo raggiungere tali obiettivi. Giudico l'efficienza da quali costi comporta tutto ciò.
Penso che Silvio Berlusconi non sia (ancora) idolatrato da nessuno, grazie al Cielo. Riguardo i giovani liberali mi sto accorgendo sempre più che tali non sono. Mi aspettavo di essere a volte in dissenso rispetto ad un liberalismo di destra, ma adesso mi rendo conto che le coordinate sono diverse. Per ciò che ne capisco i veri liberali di destra e di sinistra sono fuori dai giochi alla grande. Continuo a ritenere che liberalismo sia anche inparare dalle lezioni dei "SIGNOR NESSUNO", anche da quelli cui tutto mi divide.
L'UDC, dalle mie parti, è un partito di gestione mafiosa centrista che contribuisce alla grande vittoria di Lombardo.
Io pure sono libertario, ma libertario e libertarian non mi sembra siano la stessa cosa.
Credo anch'io che "Berlusconi, nel suo profondo, sia davvero antistatalista", penso pure che sia liberale, liberista e libertario, peccato che questo profondo non emerga mai quando c'è da compiere scelte politiche, bensì emerge tutto il contrario.

Anonimo ha detto...

Scusa, sei libertario e hai votato socialista? Mah... e poi quale sarebbe la differenza fra libertarian e libertario, che mi sfugge?

Anonimo ha detto...

Sono un libertario liberalsocialista, mi sembrava fosse chiaro. Libertarismo e socialismo sono così indissolubilmente legati da sempre che fin dalla fondazione del Partito Socialista alla fine dell'Ottocento tra le componenti fondative del partito c'era quella anarcolibertaria, oltre che quella marxista e quella radicaldemocratica. Il libertarianism, invece, è una specificazione libertaria nata negli USA fortemente antistatalista e che si suddivide ulteriormente in due filoni: quello minarchico, teso alla minimizzazione dello stato, e quello anarcocapitalista, che ritiene che l'unico minimo statale accettabile sia quando lo stato non esiste più. I minarchici, insomma, sono ancora liberali, gli anarcocapitalisti ovviamente no. Da ciò che affermi, /\rgo, mi sembri minarchico, al limite dell'anarcocapitalismo, ancora liberale (per quando?), ma non di certo nel senso classico e neppure, ovviamente, nel senso liberalsocialista.

Anonimo ha detto...

Veramente, se posso intromettermi, bisogna specificare che non è che libertarianism e libertarismo siano due cose diverse, è piuttosto che in anni passati si sono definiti "libertari" gli anarchici di sinistra, e lo stesso termine è stato poi usato dagli anarco-capitalisti ma con un significato totalmente diveso. Ovviamente gli anarco-capitalisti utilizzarono la parola inglese "libertarian", che fu poi tradotta in italiano con "libertario" creando confusione.

Ma il libertarismo di cui parla maxmex è di un tipo che difficilmente si concilia (secondo me) con la prospettiva liberale, in quanto storicamente si è schierato a favore dell'abolizione della proprietà privata.

Anonimo ha detto...

Libertarianism è un tipo di libertarismo, nato successivamente, come conferma francesco, rispetto a quello di sinistra, non solo anarchico, ma anche socialista, radicale... ed anche liberale! Non nego che siano libertari anche i minarchici (con i quali condivido molto) o gli anarcocapitalisti (dai quali mi distingue principalmente la visione dello stato) o gli anarchici (dai quali mi distingue la visione del liberismo). La famiglia libertaria è grande ed ognuno, ovviamente, intende la libertà individuale in modi totalmente diversi ed anche contrapposti. Per me ciò non crea confusione, l'importante è sapere che si vuole e come lo si vuole realizzare.
Il mio libertarismo è pienamente liberale e non è affatto abolizionista sulla proprietà privata. Qualcuno ha mai sentito Gaetano Salvemini, Piero Gobetti ed Ernesto Rossi farneticare simili sciocchezze? C'è un solo rigo di ciò che hanno scritto che può essere interpretato in tal senso? Possibile che si neghi ancora l'esistenza di un liberalismo liberista libertario liberalsocialista e di sinistra?


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