Cari amici, oggi inauguriamo la nuova rubrica "HARD QUESTIONS", che consiste nel proporvi di volta in volta dei problemi politici, economici ed etici con una semplice domanda a risposta libera. Il resto lo farete voi, coi vostri commenti, proponendo le vostre soluzioni e confrontandole con quelle degli altri visitatori. Buona discussione!
E' giusto che la Chiesa Cattolica faccia sentire la sua voce in politica?
6 commenti:
Per me sì. Semplicemente, in un'ottica liberale chiunque ha il diritto di parola e di opinione. La Chiesa, poi, è un riferimento per tante persone che hanno bisogno di una guida e togliere loro questa guida non corrisponde ai compiti di uno Stato laico.
La Chiesa ha diritto di dire la sua (anke se a volte tempi e modi sono alquanto discutibili - Es. fare campagna elettorale sui referendum...quella la ritengo un'ingerenza bella e buona!), nei limiti stabiliti dai rapporti con lo Stato. Sta poi alle persone essere abbastanza sveglie x NON ascoltarla... :)
Secondo me, caro Vincent, la questione è più complessa. E io la vedo da un'angolazione diversa dalla tua, perchè mi chiedo anzitutto se la dottrina cristiana, cioè quella che si trova nei Vangeli, possa legittimare un intervento dello Stato come intermediatore delle istamze etiche del Vaticano.
Mi spiego meglio: davvero pensiamo che lo Stato debba farsi portatore di istanze etiche ed educative proprie della missione evangelica della Chiesa? Non può la Chiesa, intesa come ente "privatistico", occuparsi direttamente delle sue funzioni come faceva Gesù, il quale non pensò nemmeno di chiedere alle autorità romane "leggi più giuste", ma si limitò a parlare direttamente ai cuori delle persone?
Non sarà che la Chiesa, perso il vizietto del potere temporale, si sia impigrita, cercando la scorciatoia di costringere i politici a correggere con la legge quei comportamenti umani che loro non sono più in grado di insegnare alle nuove generazioni?
Effettivamente il problema è quello dell'utilità dal punto di vista della diffuzìsione della parola di Cristo dell'intervento statale, secondo me è quasi zero, chiunque abbia frequentato la scuola pubblica negli ultimi 30 anni si può rendere conto che i 25mila insegnanti di religione delle scuole di ogni ordine sono, dal punto di vista della salvezza delle anime, (che è l'unica cosa che dovrebbe interessare alla Chiesa), assolutamente inutili, ed in più sono una spesa annua di 600 milioni di euro, secondo me sprecati.
A mio avviso la potica e la religione non devono necessariamente essere svincolate l'uno dall'altra, tanto più gli stessi politici seguono diverse linee di pensiero ed azione proprio rispetto alla concezione morale nonchè etica che la stessa Chiesa indica; basti guardare alla legge 194, tema di grande attualità e peso sociale; una simile questione non può certo essere affrontata da sole correnti (puramente) razionali, meglio da un'etica di rispetto nei confronti nella vita, tema caro alla stessa Chiesa Cattolica.
Questo ricordiamoci e' solo un piccolo esempio di come la Chiesa abbia una gran rilevanza nelle scelte politiche, ed e' indubbiamente giusto che sia così, visto che l'uomo non può essere scisso dalla propria anima e di conseguenza dalla propria moralità.
Giulia
X Pietro: strano che io e te siamo d'accordo su qualcosa ;-P
X Giulia: quello che dici secondo me è vero parzialmente, nel senso che è giusto che i politici si ispirino alle loro personali concezioni etiche (anche cattoliche) ma come diceva Pietro non ha senso che la Chiesa tenti di usare la politica per spingere gli individui a comportamenti "morali" coartati dallo Stato. Il ruolo della Chiesa non è politico, ma metafisico!
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